Massimo Lopes Pegna, La Gazzetta dello Sport 14/7/2015, 14 luglio 2015
BARGNANI, IL PIU’ CRITICATO, SI VENDICHERA’ DI NEW YORK? –
Sembrava tutto fatto, Andrea Bargnani avrebbe giocato insieme a Marco Belinelli ai Sacramento Kings. Poi è accaduto qualcosa che gli ha fatto ingranare una brusca marcia indietro. E’ arrivata un’offerta dall’altra parte dell’East River: l’opportunità di rimanere nella Grande Mela, a Brooklyn. Non una proposta indecente, anzi, tutt’altro: un biennale per il minimo salariale per un veterano da 1.4 milioni di dollari a stagione, con una «player option» per il secondo anno. Ai Kings avrebbe guadagnato qualcosa in più e probabilmente pure in Europa.
«Non è corretto dire che ho scelto tra Sacramento e Nets — dice l’azzurro —. Ho ricevuto molte richieste, le ho valutate, sia quelle Nba sia quelle arrivate dall’Europa. Erano tre le proposte che si sono avvicinate di più ai miei obiettivi, solo alla fine nella notte italiana tra domenica e lunedì ho preso la decisione in favore dei Nets. Successivamente ho avuto modo di parlare con l’allenatore e con il gm di Brooklyn e ne ho condiviso il progetto sportivo e tecnico». I Nets sono ancora un cantiere aperto (senza più voglia di spendere smodatamente), e il Mago ha probabilmente intravisto migliori possibilità per ricoprire un ruolo importante nelle rotazioni e magari rivalutare le sue azioni. Hanno fatto fuori il controverso Deron Williams e soprattutto se n’è andato Mirza Teletovic, vuoto che potrebbe essere colmato proprio dall’azzurro a fianco dei lunghi Brook Lopez e Thaddeus Young. Resterà, quasi certamente Joe Johnson e in regia ci saranno Jarrett Jack e Steve Blake e Shane Larkin. Insomma, non sarà una squadra da titolo, ma per fare i playoff all’Est potrebbe bastare.
La stampa newyorkese, invece, continua a massacrarlo. Il commentatore del Daily News, Frank Isola, ieri scriveva: «I Nets si sono appena disfatti di un giocatore dal carattere difficile come Williams per prenderne un altro con gli stessi problemi: Bargnani». Oppure: «I suoi due anni ai Knicks sono stati un fallimento e la franchigia pagherà un ulteriore dazio al prossimo draft per aver ceduto la prima scelta spedita a Toronto per avere l’italiano». Sono frasi pesanti e ingiuste. Forse, anche per questa voglia di riscatto, Andrea è voluto restare nella Nba e in zona.
Invece, il Beli è stato accolto con entusiasmo e compensato adeguatamente da Vlade Divac, il vice presidente dei Kings. L’azzurro, grazie soprattutto ai due anni con Popovich agli Spurs dove ha vinto un titolo, si è meritato un triennale da 19.5 milioni di dollari. Domenica è sbarcato in California, mentre ieri era a Las Vegas per ammirare la sua nuova squadra alla Summer League, dove ha pronunciato le sue prime parole da «Re»: «Porto con me la mia passione e versatilità: posso tirare, fare il pick and roll o avere la palla in mano. Credo che sarà un divertimento guardarci giocare». E ieri un altro azzurro è stato protagonista del mercato Nba: i Boston Celtics sarebbero in corsa per Danilo Gallinari.