varie, 13 luglio 2015
MALINCONIA
«Anche senza Federer, la terra continuerà a girare. Ci sarà un periodo di transizione, che costringerà ad accettare dei cambiamenti. Poi la malinconia passerà e ci metteremo alla ricerca del nuovo Roger Federer» (Stefan Edberg, coach del campione svizzero).
CONTRAPPOSIZIONI «Con Jimmy Connors e Ivan Lendl mi dicevo di tutto, e la gente amava l’asprezza del nostro rapporto. Non mi piaceva nemmeno Borg, che pure era il mio rivale più classico, e non facevo nulla per nasconderlo. Gli spettatori del tempo amavano le contrapposizioni forti, non capisco perché adesso di debba dire per forza che Djokovic e Federer…» (John McEnroe).
SINDACATO «Noto soprattutto, in molti spogliatoi, la mancanza di uno zoccolo duro composto da giocatori che siano insieme da più anni e si facciano carico di certe responsabilità, anche sindacali. Nella maggior parte delle squadre c’è un ricambio eccessivo e continuo» (Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori).
MEMORIA «Ho sempre saputo che il calcio non ha memoria. L’allenatore è il primo responsabile, soprattutto quando i risultati non arrivano. È così da sempre. E io mi sono preso le mie responsabilità, anche quelle che avrebbero dovuto per logica essere di altri» (Cesare Prandelli).
GONNA «Quando esco dalla palestra preferisco stare in gonna. E sulle unghie dei piedi lo smalto non può mancare» (la spadista Rossella Fiamingo).
PASSEGGIATE «Amo passeggiare dentro la Ferrari, vedere la gente che lavora. Frequento da anni meccanici e ingegneri, ma qui è diverso; qui c’è una passione che trascende il lavoro: è questa la magia che sto toccando con mano» (Sebastian Vettel).
FERRO «L’errore più comune dei progettisti è buttare via tutto ciò che c’era prima, pensando che solo le proprie idee siano quelle giuste. Sbagliato. Io come capo non devo solo dare le idee ma tirarle fuori da tutto il gruppo, dagli ingegneri come dai meccanici. Poi, certo, la fantasia è fondamentale. Serve guardare oltre il pezzo di ferro, immaginare. In questo essere italiani aiuta» (Gigi Dall’Igna, capo progettista della Ducati).
SCARAMANZIA «Ognuno ha i suoi metodi. Io quando sono in pedana mi estraneo dal mondo e penso solo a come battere il rivale. Sono molto scaramantico, nel senso che ripeto sempre alcuni gesti, come salire in pedana dallo stesso lato» (il fiorettista Andrea Cassarà).