Danilo Taino, Corriere della Sera 12/7/2015, 12 luglio 2015
LE CRISI BANCARIE NON VENGONO DA SOLE
La chiusura del sistema bancario greco, nelle scorse due settimane, è qualcosa di straordinario anche in un mondo in cui le crisi finanziarie sono frequenti. Uno studio effettuato da Pew Research su dati di due economisti del Fondo monetario internazionale ha stabilito che, su 147 crisi bancarie accadute tra il 1970 e i nostri giorni, prima del caso di Atene solo in sette Paesi i governi sono arrivati a congelare i depositi o a introdurre le cosiddette bank holiday forzate, cioè a mandare in vacanza le banche. L’America Latina detiene il record: in Argentina nel 1989 e nel 2001 , a Panama nel 1988 , in Brasile nel 1990 , in Ecuador nel 1999 , in Uruguay nel 2002 . Un caso si è registrato in Africa, nel Ciad nel 1983 , e uno nell’eurozona, a Cipro nel 2013.
Il periodo di chiusura in genere è stato di una settimana o meno: con l’eccezione di Cipro, due settimane. In Grecia sono chiuse dal 28 giugno, periodo lungo, pesantissimo per i greci e devastante per l’economia ellenica. Segno che probabilmente nell’eurozona le ristrutturazioni bancarie sono più difficili da affrontare, per gli intrecci di regole e di politiche nazionali che la caratterizzano, che non in Paesi dove c’è un solo governo a prendere le decisioni, con una banca centrale nazionale. Le restrizioni sui movimenti di capitale, anch’esse introdotte ad Atene, durano di solito molto di più: mesi o anni. Cipro, ad esempio, ha tolto le ultime lo scorso aprile.
Lo stesso studio ha rilevato che nel 32% dei casi una crisi bancaria è accompagnata da una crisi valutaria e/o da una crisi del debito. Sempre dal 1970 , in otto casi si è avuta una crisi tripla: bancaria, valutaria e del debito. In 28 casi si è registrata l’accoppiata valuta/banche, in 29 si sono verificate assieme una crisi valutaria e una crisi del debito e in 11 casi delle banche e del debito. In Grecia, siamo nel pieno di una crisi bancaria e del debito: vedremo probabilmente nelle prossime ore se si aggiungerà anche quella della valuta.
Le vicende greche degli scorsi cinque anni sono così speciali — per entità, durata, legami con la politica — da fare ritenere che la ricostruzione degli eventi e le analisi di quanto accaduto possano diventare un serio caso di studio. Non solo per l’eurozona, che ha molto su cui riflettere. Ma anche per quei blocchi di Paesi che in anni recenti hanno preso in considerazione l’idea di creare un’area monetaria comune.