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 2015  luglio 11 Sabato calendario

BARBIERI, UN BOCCONIANO AL TESORO

ROMA Ha avuto la meglio su altri 58 candidati. Riccardo Barbieri Hermitte è stato scelto come nuovo capo economista del Tesoro. Per l’incarico tornerà a vivere a Roma, dove è nato 57 anni fa, lasciandosi alle spalle una stagione professionale di venti anni a Londra mentre prima ha lavorato negli Stati Uniti. A via XX Settembre hanno impiegato cinque mesi per selezionare i curricula, i profili e le motivazioni di chi era interessato all’incarico di direttore della Direzione I «Analisi Economico-Finanziaria». Le candidature sono transitate sulle scrivanie del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e del direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via.
Il profilo di Barbieri Hermitte (laurea alla Bocconi e un dottorato di ricerca in economics alla New York University) è caratterizzato da esperienze presso organismi internazionali. Competenze indispensabili per guidare l’ufficio del dipartimento che elabora il Def, il documento di programmazione economica e finanziaria, oltre che lavorare all’analisi dei problemi monetari e finanziari internazionali, e all’analisi economica dell’andamento della finanza pubblica. Uno snodo, insomma, cruciale nell’attività del ministero. Dove Barbieri Hermitte prenderà servizio una volta che la Corte dei Conti avrà registrato il suo contratto.
Nella capitale del Regno Unito l’ultimo incarico del neo capo economista di Padoan è stato quello di chief european economist del colosso finanziario giapponese Mizuho, ricoperto dal 2011. In precedenza ha lavorato in Morgan Stanley, Bank Of America e JP Morgan. Nel suo ultra ventennale percorso spicca anche una breve parentesi di sei mesi alla corte di Davide Serra. Da gennaio a giugno del 2010 Barbieri ha fatto parte del team di Algebris Investments, la società del finanziere che vanta una buona consuetudine con il premier Matteo Renzi. Serra ha infatti partecipato e finanziato varie iniziative dell’ex sindaco di Firenze, compresa la Leopolda.