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 2015  luglio 10 Venerdì calendario

IL PAPÀ DEGLI SMS UN INGEGNERE CHE AMBIVA ALL’ETERNIT


Se ogni volta che inviamo un sms, invece di versare un euro per qualche buona causa, rivolgessimo un pensiero a Matti Makkonen, di sicuro finiremmo per raggiungerlo lì dove sta adesso. Molto lontano ma – c’è da starne certi – molto ben connesso.
Questo semisconosciuto ingegnere finlandese di 63 anni, che se ne è andato con grande discrezione nel momento in cui avrebbe dovuto cominciare a godersi la pensione, è un uomo al quale tutti dovremmo essere grati. Ogni genitore che sollecita il figlio a mandare notizie; ogni professionista incalzato dai clienti; ogni marito che chiede la lista della spesa; ogni innamorato lontano gli è debitore. Più o meno un quarto di secolo fa, Matti mise a disposizione di tutti quella breve stringa di segni digitati sulla tastiera del telefono cellulare che va sotto il nome di «breve messaggio di testo». Ovvero, nella sigla inglese, sms.
Matti Makkonen dev’essere stato un uomo modesto, e il bel sorriso dei ritratti fotografici sembra confermarlo; quando lo chiamavano «il papà degli sms» lui si schermiva sempre. Il merito, ha sostenuto in più di un’intervista, fu della Nokia, che introdusse un modello di telefonino (il 2010, del 1994) predisposto per quella funzione.
La telefonia mobile, lo sappiamo bene, è in evoluzione continua e gli sms stanno lentamente passando in secondo piano. Al momento usiamo molto di più WhatsApp, che è gratuita. Ma il principio è lo stesso. In una forma o nell’altra, aveva dichiarato Makkonen in un’intervista alla Bbc, i messaggi di testo resteranno con noi «per sempre». Sarà il suo modo gentile di ricordarci che anche gli ingegneri possono ambire all’eternità.