10 luglio 2015
Sayed Gaafar Abou El Hamd, 47 anni. Incensurato, in Italia con un permesso di soggiorno a tempo determinato come operaio, viveva a Roma e col suo lavoro aveva messo da parte cinquemila euro che intendeva mandare a moglie e figlia rimaste al Cairo
Sayed Gaafar Abou El Hamd, 47 anni. Incensurato, in Italia con un permesso di soggiorno a tempo determinato come operaio, viveva a Roma e col suo lavoro aveva messo da parte cinquemila euro che intendeva mandare a moglie e figlia rimaste al Cairo. Quei soldi facevano gola a un suo cugino alla lontana, Mohamed Hamed Esaied Tartour, 30 anni, che ne aveva bisogno per trasformare la sua bottega da erboristeria, con cui s’era indebitato, in frutteria. Costui l’altro giorno con una scusa fece andare nel suo negozio l’Abou El Hamd e lo strangolò a mani nude. Quindi incaprettò il cadavere, lo ficcò in un sacco della spazzatura e con un grosso trolley lo andò a buttare vicino a un cassonetto. Più tardi un pasticcere che lavora lì di fronte vide un braccio che sbucava dal sacco e chiamò la polizia. Mercoledì 1 luglio in via Pietro Cartoni, zona Monteverde, Roma.