Marco Ansaldo, la Repubblica 7/7/2015, 7 luglio 2015
E IN AEREO BERGOGLIO CONFESSA I GIORNALISTI
Che cosa dice il Papa quando in volo parla a tu per tu con un giornalista? Anche durante i viaggi papali Francesco ha portato una novità: quella del colloquio personale, per qualche minuto, con ogni singolo inviato che lo segue nelle sue visite in giro per il mondo. Così è stato anche nel volo di andata di questa visita apostolica in America Latina. Pure Wojtyla lo faceva, seppure in modo diverso. Piombava nella classe riservata alla stampa e rispondeva alla domanda che ognuno gli poneva. Bergoglio ha inaugurato una strategia diversa. Conferenza stampa alla fine del viaggio, con domande all’impronta, e dialoghi quasi riservati nel volo di andata.
Anche nella prima tappa di questo viaggio, nelle 13 lunghe ore di trasferta sopra l’Oceano Atlantico fra Roma e Quito, è andata così. È Matteo Bruni, primo funzionario della Sala vaticana, a indicare a Sua Santità nome, cognome, nazionalità e testata di ogni reporter. Ma ormai il Papa conosce quasi tutti. Un bacio sulla guancia alle signore, un abbraccio agli inviati di lungo corso, una stretta di mano con tutti. E poi, non meno di un minuto con ciascuno.
I vaticanisti lo intrattengono su questioni specifiche. Un giornalista tedesco ha parlato con il Papa per cinque minuti buoni su un progetto della propria testata, Francesco ha approfondito l’argomento, ha dibattuto con lui, lo ha infine ringraziato. Un reporter francese gli ha chiesto delucidazioni sul viaggio del prossimo anno a Lourdes. Un inviato americano gli ha chiesto un’intervista da programmare per la tappa a Cuba e Stati Uniti in settembre. C’è poi la collega che gli mostra la foto dei figli, e il Papa li benedice. C’è chi gli allunga preghiere e intenzioni, chi consegna dipinti sacri, chi chiede un’intercessione.
Spesso ci sono sorrisi e battute, qualcuno, vorrebbe parlargli di calcio, dell’Argentina che non vince mai ma poi si ferma per rispetto. Magari c’è anche chi non sa cosa chiedergli di preciso e allora è il Pontefice a rompere il ghiaccio parlandogli dei quotidiani che legge, delle sue preferenze in fatto di stampa. E a cinquemila metri riserva anche un pensiero speciale al fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, al quale è legato da profonda stima e amicizia.