Roberto Giardina, ItaliaOggi 7/7/2015, 7 luglio 2015
F35 ABBATTUTO DA JET DI 36 ANNI
Berlino
Forse qualcuno ricorda lo scandalo dell’F104, il caccia che provocò la morte di oltre 100 piloti, e in Germania fu soprannominato Der Witwermacher, il fabbrica vedove. Morì anche il figlio del ministro della difesa. Noi fummo gli ultimi a tenerlo in servizio. Lo produceva la Lockheed, e lo vendeva a forza di bustarelle.
In Italia l’avrebbe favorito un politico chiamato in codice Anthilope Cobbler. Si disse che fosse il presidente Leone, che si dimise, ma era innocente. Ebbene l’F35, che noi ci ostiniamo a comprare, è ancora peggio. Lo dicono i tedeschi, se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi. E lo fabbrica, guarda un po’, sempre la Lockheed.
«Die gefärliche Unterlegenheit der F35 im Luftkamp», intitola Die Welt, la pericolosa inferiorità dell’F35 nei duelli aerei. E il quotidiano appartiene al gruppo Springer, conservatore, da sempre filoamericano, ma non oltre certi limiti. La domanda è perché ci ostiniamo a volerlo comprare sprecando una ventina di miliardi di euro, che saranno alla fine certamente di più. «Il jet è il progetto militare più costoso del mondo occidentale», informa la Welt. E questa è la risposta.
Il giornale pubblica i risultati dei test compiuti dai collaudatori americani. E, per prudenza, il pilota che ha fornito le informazioni rimane anonimo: l’F35 è carissimo, ma è anche il peggiore jet da combattimento della storia militare. In una prova, nel gennaio di quest’anno, il caccia ha affrontato un F16, una sorta di ferrovecchio dei cieli che risale al lontano 1979: 36 anni che equivalgono a un secolo per la tecnologia aeronautica. In un duello a breve distanza si doveva provare la manovrabilità del nuovo caccia, in condizioni estreme. Ebbene, l’F35 ha perso al di là d’ogni dubbio. Il vecchio modello l’avrebbe abbattuto senza difficoltà.
Il verdetto è disastroso, commenta Die Welt. Il jet impegnato al limite si sarebbe abbattuto da solo, cioè il pilota avrebbe perso il controllo prima ancora di essere colpito dall’avversario. Un altro «fabbrica vedove». L’F35 è troppo pesante e reagisce con eccessiva lentezza ai comandi del pilota. Nelle cabrate perde velocità e si espone al fuoco nemico. L’avversario avrebbe tutto il tempo di sottrarsi al combattimento, oppure di manovrare ponendosi in posizione di favore.
La visibilità dal cockpit è insufficiente, e la cabina troppo angusta e scomoda. Il casco del pilota, con tutti i collegamenti elettronici oggi indispensabili, è troppo grande e ingombrante. Per lunghi momenti del duello, si riferisce, l’uomo ai comandi dell’F35 ha perso di vista l’avversario e ha manovrato quasi alla cieca.
Il rapporto prosegue con una serie di rilievi dettagliati e molto tecnici. Naturalmente la Lockheed ha risposto alle critiche: il modello che ha affrontato la prova, numero in codice AF-2, è il secondo della serie e non era dotato ancora di tutto l’equipaggiamento della versione definitiva.
Sarà, ma è come se un caccia della seconda guerra mondiale avesse perso un duello contro un biplano dalle ali foderate di tela del Barone rosso, della Grande guerra. Ci sarà un motivo per cui l’aeronautica Usa non ha ancora deciso di ordinare l’F35 nonostante le pressioni della Lockheed.
Roberto Giardina, ItaliaOggi 7/7/2015