Francesco Cerisano, ItaliaOggi 7/7/2015, 7 luglio 2015
LA RIPRESA? INIZIA DAI RIFIUTI
Arriva dai rifiuti un piccolo segnale di ripresa per l’economia tricolore. Dopo un lustro in cui gli italiani hanno contratto i consumi e quindi prodotto meno rifiuti (da 32 milioni di tonnellate nel 2008, si è arrivati a 29,6 milioni nel 2013), l’anno scorso c’è stata una lieve inversione di tendenza. Nel 2014 sono stati raccolti 29,8 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, di cui 3,1 da carta e cartone (anche se, è stato osservato, tra questi va sempre più riducendosi la presenza di quotidiani e riviste, a ulteriore dimostrazione della crisi del settore). Per la carta si tratta di un balzo del 4%, pari a 120 mila tonnellate in più, grazie soprattutto al Sud Italia che, partendo da un livello di raccolta molto basso, ha iniziato a colmare il gap col resto del Paese. Merito della Campania (cresciuta del 17,6%) e del comune di Bari, che grazie a una raccolta «porta a porta» della carta e del cartone, è stata la «città modello del 2014», facendo registrare performance simili a quelle di Milano (60-64 kg per abitante).
Il capoluogo lombardo, dal canto suo (grazie all’introduzione di nuovi servizi per la raccolta della frazione organica e all’adozione del sacco trasparente per i rifiuti indifferenziati), si conferma un’eccellenza europea, condividendo con Vienna la palma della metropoli più efficiente. E anche grazie al modello di raccolta milanese, il 2015 potrà essere ricordato come l’anno del fatidico sorpasso. Per la prima volta, infatti, i rifiuti differenziati supereranno quelli generici. Una previsione assolutamente ragionevole, visto che già nel 2014 su 29,8 milioni di tonnellate di rifiuti, 14,6 provenivano dalla raccolta differenziata.
Il XX Rapporto di Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base di cellulosa), presentato ieri all’Expo di Milano, ha acceso i riflettori sulla raccolta differenziata di carta e cartone, ma ha rappresentato anche l’occasione per un bilancio a 360 gradi sul settore dei rifiuti. Un settore che, oltre a essere un profittevole business per le amministrazioni comunali convenzionate, consente (restando alla sola carta) un risparmio di CO2 pari a quello che si realizzerebbe se in Italia si proibisse il traffico auto per un’intera settimana.
I dati del rapporto. Ogni anno un italiano raccoglie in media 52 kg di carta e cartone. Un dato che si inserisce in una forchetta molto ampia di valori che va dagli oltre 83 kg del Trentino-Alto Adige (prima in assoluto, seguita da Emilia-Romagna e Valle d’Aosta) ai 15,2 kg della Sicilia. E mentre Nord e Centro, con 63,4 kg di raccolta media annua, si posizionano ben al di sopra della media nazionale, il Sud, nonostante la crescita registrata l’anno scorso, con 29,9 kg, dimostra di essere ancora molto indietro. «Colpa della confusione normativa che c’è stata, per esempio, con la costituzione degli Ambiti territoriali ottimali (Ato), ma anche delle lungaggini burocratiche che tutt’ora imbrigliano i comuni», lamenta il direttore generale di Comieco Carlo Montalbetti.
Eppure alle amministrazioni locali, mai come in questo periodo a corto di liquidità, farebbero molto comodo i fondi che ogni anno il Comieco eroga ai municipi convenzionati. «Dal 1998 ad oggi abbiamo trasferito oltre un miliardo di euro di corrispettivi (95 milioni solo nel 2014)», spiega Ignazio Capuano, presidente del Comieco. «Inoltre, insieme ad Anci, abbiamo reso operativo un bando di 1,7 milioni di euro che ha consentito di sostenere finanziariamente 89 comuni medio-piccoli con necessità di sviluppare e ottimizzare la raccolta differenziata».
E per quest’anno il Consorzio ha messo sul piatto ulteriori 2 milioni di euro assieme ad Anci a cui si aggiungono 7 milioni per il cosiddetto «Piano per il Sud», il programma patrocinato dal ministero dell’ambiente, che punta ad aiutare i comuni con deficit di raccolta.
Nel 2014 le convenzioni attive con Comieco sono state 901, distribuite in modo non omogeneo sul territorio nazionale. Al Nord, per esempio, sono 159, coprono il 77% degli abitanti e avviano al riciclo 4.300 tonnellate di carta e cartone l’anno.
Al Centro gli enti aderenti sono 111 e coprono l’87% degli abitanti. In media ogni convenzione gestisce all’anno 2.800 tonnellate di carta e cartone. Le rimanenti 631 convenzioni sono al Sud e coinvolgono il 90% degli abitanti. Ma ciascuna avvia al riciclo solo 800 tonnellate di carta. Segno che molto viene ancora perso per strada. Emblematico il caso di Palermo, dove nel 2014 è cresciuta la raccolta differenzia (+2.700 tonnellate), ma il basso livello di intercettazione (7,9%) non compensa la contestuale crescita dei rifiuti indifferenziati, pari a oltre 7 mila tonnellate.
Francesco Cerisano, ItaliaOggi 7/7/2015