Matteo De Santis, La Stampa 8/7/2015, 8 luglio 2015
CONTE E QUEL MATCH CHE S’È TRASFORMATO IN UN INCUBO
Tutta colpa di una rissa scoppiata nel finale della gara d’andata. La presunta combine di Albinoleffe-Siena del 29 maggio 2011, secondo l’accusa, nasce nella coda tumultuosa del precedente appuntamento datato 8 gennaio dello stesso anno. Stellini, collaboratore tecnico di Conte al Siena in Serie B, spedisce i giocatori Carobbio e Terzi nello spogliatoio avversario a parlare con Garlini e Bombardini: si scambiano le scuse ma anche la promessa che i punti in palio al ritorno, se la classifica lo avesse permesso, sarebbero tranquillamente finiti alla squadra più bisognosa. Saluti, pacche sulle spalle e arrivederci all’ultima giornata.
Il dibattito in spogliatoio
Passano i mesi, nessuno fa saltare i patti e la settimana precedente la partita in questione nello spogliatoio del Siena, già promosso in A, si apre il dibattito sul mantenere fede o meno alla promessa fatta quattro mesi prima. Per le teorie accusatorie, alla discussione parteciperebbe anche l’attuale commissario tecnico azzurro. «Non so se Conte fosse a conoscenza preventivamente dell’accordo – il racconto di Ferdinando Coppola, all’epoca portiere del Siena, fornito ai pm nel 2013 – ma ci lasciò sostanzialmente decidere come meglio credevamo. In sostanza il tecnico si chiamò fuori e ribadì che teneva moltissimo ad arrivare primo in classifica, ma che, qualora la squadra si fosse ritenuta impegnata dal patto stipulato in occasione della gara d’andata, ci avrebbe lasciato fare». Secondo gli investigatori, Carobbio e Terzi comunicano a Conte la decisione di concedere i tre punti all’Albinoleffe, invischiato nella lotta per non andare ai playout per la salvezza. «Gli dissero che qualora ci fossimo impegnati, ci avremmo rimesso la faccia», la versione presente nel verbale dell’interrogatorio di Coppola.
Reti bianche per 80’
La notte prima dell’incontro, nell’albergo sede del ritiro del Siena, si incontrano le delegazioni delle due squadre per confermare l’intesa. La notizia dell’accordo raggiunto viene girata da Carobbio a Gervasoni. «Carobbio mi disse che Poloni gli riferì che probabilmente la gara sarebbe rimasta senza gol per ottanta minuti – l’ammissione dell’allora giocatore del Piacenza in un interrogatorio del 2012 - ma che alla fine avrebbe vinto l’Albinoleffe. Così io e il mio compagno di squadra Cassano scommettemmo cinquemila euro a testa e ne vincemmo diciottomila».
Patto rispettato
La partita va proprio nel modo in cui era stato anticipato e pattuito tra le due squadre: tanta noia, il Siena fa il minimo sindacale, l’Albinoleffe non tira quasi mai in porta e poi, a sei minuti dal termine, si prende i tre punti grazie a una rete firmata da Grossi.