Gianluca Paolucci, La Stampa 8/7/2015, 8 luglio 2015
SE ATENE CROLLA PER COLPA DEL SAMURAI –
Saranno i Samurai a far crollare la Grecia? Il prossimo 14 luglio scade un vecchio bond emesso nel 1995 in valuta giapponese per 20 miliardi di yen nominali. Nel gergo finanziario, i bond emessi in yen vengono detti appunto Samurai-bond. Sono circa 150 milioni di euro che però la Grecia, salvo accordi dell’ultimo minuto, non potrà ripagare. A quel punto scatteranno le clausole di default (mancato pagamento) e di cross-default che decreteranno ufficialmente il fallimento della Grecia. Prima del 14 luglio c’è un’altra scadenza importante per il debito greco. Si tratta di 2 miliardi di euro di T-bills (titoli del tesoro a breve termine, l’equivalente dei nostri Bot) che però dovrebbero essere tutti in pancia a banche greche e finora le emissioni analoghe sono state rinnovate senza difficoltà. Le attese del mercato sono che anche questo titolo, emesso sei mesi fa, possa essere rinnovato senza troppi problemi. Diverso il discorso per il Samurai-bond. Secondo quanto ricostruito, la maggior parte del bond è in mano a investitori istituzionali giapponesi, tradizionalmente ben contenti di cercare alti rendimenti in emittenti extra-giapponesi. Una piccolissima quota, secondo i dati di Bloomberg, sarebbe in mano a fondi americani. La Grecia però non può pagare: ammesso che abbia i soldi - e non pare proprio il caso -, difficilmente il Fondo monetario, che ha messo in mora Atene per il mancato rimborso del suo prestito, permetterebbe il rimborso.
D’altra parte, l’importo totale dell’emissione non è tale da destabilizzare il gigantesco mercato dei Samurai-bond, anche se ci sono altri bond greci in yen in scadenza il prossimo anno. Ma così, con il mancato pagamento, le agenzie di rating decreteranno formalmente il fallimento della Grecia, rendendo immediatamente esigibile tutto il debito attualmente sul mercato.
A quel punto però, prima del collasso del Paese passeranno ancora sei giorni: il 20 luglio scade infatti il bond depositato presso la Bce, che è escluso, spiega S&P, dall’eventuale cross-default e dunque non diventerebbe immediatamente esigibile nel caso del mancato rimborso del Samurai-bond.