L.M., Panorama 2/7/2015, 2 luglio 2015
ECCO IL BUEN RETIRO STATALE DEI RENZI
E chi lo sapeva, finora, che la Presidenza del Consiglio dispone di una bella «villa del 700, dentro un tranquillo parco romano di periferia» dove Matteo Renzi passa i weekend con la famiglia? Lo rivela il New Yorker nel suo articolo su «l’uomo che può salvare l’Italia»; per il giornale, la moglie Agnese e i tre figli di Matteo vengono talvolta a trovarlo a Roma, ma «li si vede raramente insieme a palazzo Chigi»: Renzi preferisce raggiungerli in quella «che da anni è una delle residenze ufficiali del primo ministro», la misteriosa «seventeenthcentury villa». Ma chi la conosce? E dov’è? Ufficialmente la Presidenza del Consiglio dispone, oltre che di Palazzo Chigi (dove al terzo piano abita il premier), di una «sede di rappresentanza» dentro il più grande parco di Roma, Villa Pamphilj. Secondo i bene informati, è proprio questo il rifugio segreto dei Renzi: il Casino del Bel Respiro, detto anche dell’Algardi, dal nome dell’architetto-scultore che lo progettò. Comprato dallo Stato italiano nel 1967, grazie anche a una sottoscrizione (ben 33 milioni di lire) di Italia Nostra, nel 1985 è stato dato in uso a Palazzo Chigi per le visite di capi di Stato e di governo. Ma la chiusura alla cittadinanza è sempre stata mal digerita: quando Bettino Craxi ha provato a trasferirsi lì, nel quartiere di Monteverde c’è stata la rivolta.
Da allora il Bel Respiro ha respirato con molta calma. L’ultima visita ufficiale di un certo peso risale al 2009 ed è quella di Muhammar Gheddafi, con tanto di amazzoni e tenda beduina allestita nel parco (lui, però, dormiva nella villa). Poi, il silenzio. Nel giugno 2014, con l’inizio del semestre europeo, sono finite perfino le visite turistiche del sabato, e da allora non sono più riprese. Come mai? Inutilmente gli aficionados di Villa Pamphilj hanno lanciato una petizione a Renzi, chiedendogli di «restituire la villa ai romani». Ora, nei weekend, il Bel Respiro è sempre offlimits. E grazie al New Yorker, forse, s’è scoperto il perché. (L.M.)