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 2015  luglio 06 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LE DIMISSIONI DI VAROUFAKIS


REPUBBLICA.IT
MILANO - La testa di Yanis Varoufakis per far ripartire la trattative: il giorno dopo la vittoria del no al referendum greco sulla proposta di accordo da parte dei creditori, il ministro delle Finanze di Atene annuncia a sorpresa le sue dimissioni: verrà sostituito dal capo dei negoziatori greci, Euclid Tsakalotos (il ritratto). "Me ne vado - scrive Varoufakis sul suo blog - per aiutare Tsipras nella trattativa". Un negoziato che domani vivrà l’ennesima giornata calda, con Alexis Tsipras che, in una telefonata, ha assicurato alla cancelliera tedesca Angela Merkel che domani presenterà una proposta greca su possibili aiuti ad Atene.

GRAFICA. Cosa accade dopo il NO

Le trattative e i summit
Il dialogo riparte dunque a fatica dopo il radicalizzarsi della posizione ellenica, anche se il premier greco ha subito detto di interpretare la vittoria alle urne come un mandato rafforzato a stringere un accordo con i creditori. Un messaggio colto positivamente dal direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, che dopo "aver preso atto del risultato" ha annunciato di essere pronta ad aiutare le Grecia, "se il governo ne facesse richiesta". Il lavoro ferve in tutte le cancellerie, con i vertici delle istituzioni europee in contatto e il fiato sospeso per le decisioni della Bce, che deve scegliere se confermare o meno la liquidità d’emergenza alle banche greche: senza il cordone con l’Eurotower, sono praticamente spacciate.

Domani è previsto un vertice Ue, convocato dal presidente del Consiglio, Donald Tusk, alle 18. Un Eurogruppo dei ministri finanziari è in agenda alle 13 di domani e attende "nuove proposte da parte delle autorità greche", mentre in Italia si è tenuto un incontro tra Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan per fare il punto sulla situazione. Renzi chiede che gli incontri di domani "indichino una via definitiva per la soluzione". Per il portavoce del presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, dopo il referendum "le riforme sono ancora necessarie", ma certo l’esito "non avvicina una soluzione".

Aperture e chiusure
Il clima di allerta è grande: i mercati hanno riavviato le contrattazioni in rosso, con lo spread in ampliamento, ma non si sta per ora registrando il panico che alcuni paventavano. Le banche d’affari hanno rilasciato report nei quali assumono l’uscita della Grecia dall’Eurozona come scenario di base per i prossimi giorni, ma il filo delle trattative non si è interrotto. Parigi ha indossato sempre più i panni della ’colomba’: il debito della Grecia "è troppo alto per consentire una ripresa" e discuterne una ristrutturazione "non è un tabù", sostiene il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, che tende una mano ad Atene: "Ci sono le basi per un dialogo sul tavolo, ora spetta alla Grecia fare proposte". La stessa Syriza si è fatta forte di un report del Fmi sull’insostenibilità del debito per tornare a chiederne una sforbiciata, nell’ordine del 30%. Un’apertura arriva anche dalla Spagna, fin qui piuttosto rigida nelle sue posizioni: il ministro delle Finanze, Luis De Guindos, dice che Madrid è aperta ai negoziati per un terzo piano di salvataggio e Atene deve restare nell’euro.

Diverse le posizioni che filtrano da Berlino, dove il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, rimarca che "la porta resta sempre aperta", ma visto il risultato del referendum "al momento non ci sono i presupporsi per nuove trattative su altri programmi di aiuto". Anche l’uscita di scena di Varoufakis non basterebbe: "La questione non è sulle persone, ma sulle posizioni". Per il ministro dell’economia, Sigmar Gabriel, da una parte il "referendum è il rifiuto delle regole dell’Eurozona" e dall’altra "tutti i Paesi si devono preparare a mandare aiuti umanitari alla Grecia". Paletti a una eventuale ristrutturazione del debito arrivano dal membro del board Bce, Christian Noyer, per il quale "per definizione il debito greco alla Bce (una ventina di miliardi, ndr) non può essere ristrutturato perché ciò costituirebbe un finanziamento monetario" di uno Stato. Per Wolfgang Schaeuble, il tema non è comunque sul tavolo, mentre per il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, "non c’è una via d’uscita facile e il referendum ha ampliato le distanze".
Salvataggio Grecia, sì, no, come: l’Europa si schiera
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Il cambio alle Finanze greche
Varoufakis - ringraziato pubblicamente dal portavoce di Tsipras - ha spiegato in un post sul suo blog di aver lasciato l’incarico per consentire al primo ministro di stringere più facilmente un accordo con i creditori. "Subito dopo l’annuncio dei risultati del referendum, sono stato informato di una certa preferenza di alcuni membri dell’Eurogruppo e di ’partner’ assortiti per una mia... ’assenza’ dai loro vertici, un’idea che il primo ministro ha giudicato potenzialmente utile per consentirgli di raggiungere un’intesa", ha scandito Varoufakis, "per questa ragione oggi lascio il ministero delle Finanze". Ha quindi aggiunto: "Considero mio dovere aiutare Alexis Tsipras a sfruttare come ritiene opportuno il capitale che il popolo greco ci ha garantito con il referendum di ieri e porterò con orgoglio il disgusto dei creditori". Euclid Tsakalotos, il coordinatore dei negoziatori greci al tavolo Ue, è stato incaricato della sostituzione di Varoufakis, che lo ha ostenuto.

Banche, chiusure prorogate
In questo clima di totale incertezza, le banche potrebbero prolungare la chiusura decretata insieme all’annuncio del referendum, secondo quanto riportano fonti bancarie a Reuters. Il limite di prelievo a 60 euro agli sportelli automatici sarà mantenuto almeno sino a venerdì 10 giugno, se la Banca centrale europea (Bce) manterrà stabile il livello di liquidità di emergenza attraverso il programma Ela, ha spiegato il vice ministro delle Finanze, Giorgos Stathakis, ripreso dalla Bbc. Tsipras aveva promesso la riapertura degli istituti per martedì. Sollevando lo sguardo oltre il problema (non da poco) della mancanza di contanti, la prossima data cerchiata in rosso sul calendario della crisi greca è il 20 luglio, quando scadono 4,2 miliardi di bond e cedole detenuti dalla Bce, che li ha acquistati con il programma di stabilizzazione degli spread. "La crisi di liquidità delle banche", scrivono gli analisti di Barclays, "si potrebbe trasformare in crisi di solvibilità", soprattutto se l’Eurotower aumentasse le garanzie richieste come ’collaterale’ agli istituti ellenici in cambio del mantenimento del canale di liquidità. I problemi fiscali diverrebbero insostenibili e "il governo sarebbe costretto a emettere degli IOW (I owe you, dei ’pagherò’ con funzione di moneta parallela, ndr

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17.19Twitter
Andrea Greco
@andreagreco71
Lo strumento quotato a Wall Street che replica il listino di Atene oggi perde il 7%, per dare un’idea. #Greferendum twitter.com/VitoLops/statu…

17.00Twitter
Raffaele Ricciardi
@lexricciardi
#Greferendum , cambio alle Finanze: arriva #Tsakalotos , il ritratto ad opera di @ettorelivini larep.it/1IEHjcP

16.32Twitter
Matteo Pucciarelli
@il_pucciarelli
File drammatiche al bancomat: circa tre minuti di attesa #Greferendum http://pbs.twimg.com/media/CJPOtJfWsAA2RAl.jpg


16.31Twitter
Andrea Greco
@andreagreco71
.@landilukes lo ha scritto @Reuters citando quattro fonti bancarie. Tenderei ad accreditarlo. #Greferendum

15.58Twitter
Andrea Greco
@andreagreco71
Banche greche: estendono chiusura per tutta settimana. Banche europee: in calo di circa 4%. Banche italiane: cali fino al 10%. #Greferendum

Wall Street apre in calo, sospese molte banche italiane. Wall Street ha aperto la seduta in calo all’indomani del referendum greco, che complica il piano della Fed di iniziare ad alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2006. Il rapporto sull’occupazione di giugno diffuso giovedì scorso - alla vigilia di un lungo fine settimana di festività che ha lasciato chiusa la borsa usa venerdì scorso - non ha convinto gli analisti alimentando la tesi secondo cui la Fed resterà "paziente" prima di iniziare una stretta monetaria. Le probabilità di un rialzo del costo del denaro a settembre sono viste al 12% mentre per dicembre al 46%. Intanto le azioni di National Bank of Greece quotate a Wall Street lasciano sul terreno il 17% ciascuna. Le banche greche sono chiuse da lunedì scorso e la Bce è chiamata a decidere se continuare a sostenerle o meno con l’emergency liquidity assistance. Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones cede 124 punti, lo 0,7%, a quota 17.605, l’S&P 500 perde 17,96 punti, lo 0,86%, a quota 2.058, il Nasdaq lascia sul terreno 48 punti, lo 0,96%, a quota 4.961,35. Il petrolio ad agosto segna un -4,3% a 54,48 dollari al barile.
da raffaele ricciardi 15.42

15.14Twitter
Raffaele Ricciardi
@lexricciardi
Secondo #Reuters il governo greco starebbe per emanare un decreto per prolungare la chiusura delle banche #Greferendum

15.12Twitter
Raffaele Ricciardi
@lexricciardi
La solitudine di #Hollande , pontiere tra #Atene e #Berlino via @anaisginori larep.it/1JQ4IGQ #Greferendum

Peggiora Piazza Affari. La Borsa di Milano sta peggiorando, tra vendite che colpiscono soprattutto le banche. L’indice Ftse Mib cede il 3,33%. Sospesa Intesa SanPaolo. Mps cede il 9%, seguita da Mediolanum (-6,75%), Bpm (-5,75%), Ubi (-5,66%) e il Banco Popolare (-5,38%).
da raffaele ricciardi 15.10

Gabriel (min. Economia tedesco): "Il ’no’ è rifiuto regole dell’Eurozona". Il risultato del referendum greco è "un rifiuto delle regole dell’unione valutaria" e il Paese "ora è minacciato dall’insolvenza". Lo ha dichiarato il ministro dell’Economia tedesco, Sigmar Gabriel. "Se la Grecia vuole restare nell’Eurozona, deve presentare nuove proposte che vadano oltre quelle presentate finora", ha aggiunto Gabriel, "spero che Atene, nelle nuove trattative accetti il fatto che gli altri Paesi dell’Eurozona non possono accettare un taglio del debito senza condizioni". "La situazione ora è molto più difficile", conclude il ministro, "la palla è nella metà campo di Atene". Per Gabriel, infine, tutti i Paesi devono prepararsi a mandare aiuti umanitari.
da raffaele ricciardi 15.05

14.42Twitter
Andrea Greco
@andreagreco71
#greferendum twitter.com/eli_grandi/sta…

14.05Twitter
Anais Ginori
@anaisginori
’Dopo il no greco, l’Europa inflessibile’ titola Le Monde in prima pagina. #Greferendum

13.51Twitter
Andrea Greco
@andreagreco71
Eliseo smentisce tel #Hollande #Tsipras . Era meglio smentire incontro con #Merkel , che sembra dare linea a Eurogruppo domani. #greferendum
Matteo Renzi
Ci sono due cantieri da affrontare rapidamente nelle capitali europee e a Bruxelles.
Il primo riguarda la Grecia, un paese che é in una condizione economica e sociale molto difficile. Gli incontri di domani dovranno indicare una via definitiva per risolvere questa emergenza.
Il secondo - ancora più affascinante e complesso, ma non più rinviabile - é il cantiere dell’Europa. Da mesi stiamo insistendo per discutere non solo di austerity e bilanci, ma di crescita, infrastrutture, politiche comuni sulla migrazione, innovazione, ambiente. In una parola: politica, non solo parametri. Valori, non solo numeri.
Se restiamo fermi, prigionieri di regolamenti e burocrazie, l’Europa è finita.
Ricostruire una Europa diversa non sarà facile, dopo ciò che è avvenuto negli ultimi anni. Ma questo è il momento giusto per provare a farlo, tutti insieme. L’Italia farà la sua parte.
6 luglio 2015
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13.12Twitter
Andrea Greco
@andreagreco71
Dichiarazioni di falchi, dichiarazioni di colombe, pseudonegoziati, cali Borsa, volatilità. Questo è il #giornonuovo dopo il #greferendum

12.55Twitter
Anais Ginori
@anaisginori
I favoreli al #grexit aumentano di ora in ora. Adesso anche l’ex premier Alain Juppé suggerisce di prepararsi ’serenamente’. #Greferendum

12.52Twitter
Anais Ginori
@anaisginori
´Aiutami ad aiutarti’. Così ha detto #Hollande a #Tsipras ieri sera al telefono. #Greferendum

Berlino frena: "No condizioni per nuovi aiuti". Per ora "non ci sono le condizioni per trattare un terzo piano di aiuti per la Grecia" sebbene "non si possa escludere nulla". Lo afferma Steffen Seiberti, portavoce del cancelliere tedesco Angela Merkel, la quale, aggiunge Seibert, "ora ha più chiara la posizione greca dopo il referendum". "La politica tedesca non è stata solo tagli di bilancio ma anche politiche a favore della crescita", ha aggiunto Seibert. Martin Jaeger, portavoce del ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, intanto continua a respingere l’ipotesi di una ristrutturazione del debito di Atene: "L’Europa ha optato per soluzioni diverse dal taglio del debito per risolvere i problemi dei paesi dell’euro e ciò ha funzionato".
da raffaele ricciardi 12.46

11.22Twitter
Raffaele Ricciardi
@lexricciardi
#Eurogruppo convocato alle 13 di domani, martedì 7 luglio, su #Greferendum

11.16Twitter
Raffaele Ricciardi
@lexricciardi
#Greferendum , lo spagnolo De Guindos (fin qui falco per quello che han passato e rischio Podemos) per la trattativa twitter.com/Reuters/status…

L’impennata dello spread tra il decennale greco e quello tedesco.





da raffaele ricciardi 10.17

9.46Twitter
Raffaele Ricciardi
@lexricciardi
#Greferendum , Milano in rosso del 2% circa dopo la prima mezz’ora di contrattazioni http://pbs.twimg.com/media/CJNxzCMWsAA99Uo.jpg


9.30Twitter
Raffaele Ricciardi
@lexricciardi
I ’dati sbagliati’ sull’esposizione italiana continuano a circolare, e si ampliano @PCPadoan #greferendum #barclays http://pbs.twimg.com/media/CJNuSD4WoAEGw9Y.jpg


9.27Twitter
Raffaele Ricciardi
@lexricciardi
Sarebbe Tsakalotos, il capo della truppa dei negoziatori greci, il favorito per la successione di #Varoufakis dopo il #Greferendum #rtrs

8.54Twitter
Raffaele Ricciardi
@lexricciardi
"Noi della Sinistra sappiamo come agire collettivamente senza cura per i privilegi legati ai nostri incarichi" @yanisvaroufakis #Greferendum

La Francia apre le porte. Parigi si conferma la capitale più aperta al dialogo a ogni costo, almeno a sentire le dichiarazioni. Ieri era Macron, oggi il ministro delle Finanze Sapin dice che "la liquidità alla Grecia non può essere ridotta" e che "l’uscita della Grecia dall’euro non è automatica". "Dobbiamo rispettare il risultato del referendum greco, sebbene il voto non risolva nulla", aggiunge.
da raffaele ricciardi 8.47

8.44Twitter
Yanis Varoufakis
@yanisvaroufakis
Minister No More! yanisvaroufakis.eu/2015/07/06/min…


7.54Twitter
ettore livini
@ettorelivini
#Greferendum Da vedere ora se # Merkel mette sul piatto la testa di #Schaeuble

7.53Twitter
ettore livini
@ettorelivini
#Greferendum #Varoufakis :"#Tsipras ritiene la mia assenza utile per raggiungere un accordo"

7.48Twitter
ettore livini
@ettorelivini
#Greferendum #Tsipras mette sul piatto dei creditori la testa di #Varoufakis . Il prezzo per il compromesso?

7.46Twitter
ettore livini
@ettorelivini
#Greferendum DIMISSIONI DI #VAROUFAKIS

7.22Twitter
ettore livini
@ettorelivini
#Greferendum Ok anche la fornitura di piante http://pbs.twimg.com/media/CJNQ782WcAAtdlI.jpg

Twitter
ettore livini
@ettorelivini
#Greferendum Risveglio sereno anche al mercato del pesce http://pbs.twimg.com/media/CJNPohkWUAAFZxV.jpg


7.06Twitter
ettore livini
@ettorelivini
#Greferendum Dacci oggi i nostri 60€ quotidiani. Tutto tranquillo (finora) stamattina ad Atene http://pbs.twimg.com/media/CJNNQXrXAAA4BG3.jpg


Il comunicato della Commissione Ue. La commissione europea prende atto e rispetta il voto al referendum in Grecia. Il presidente jean-claude juncker - continua il comunicato - oggi e domani si consulterà con i leader democraticamente eletti degli altri 18 paesi dell’area euro e con i responsabili delle istituzioni europee.
da raffaele ricciardi 5 luglio 23.21

5 luglio 23.06Twitter
Raffaele Ricciardi
@lexricciardi
Vertice Ue convocato martedì alle 18. I riflessi europei ricordano Lehmann (non la banca, il portiere) #Greferendum

5 luglio 23.02Twitter
Donald Tusk
@eucopresident
I have called a #EuroSummit Tuesday evening at 18h to discuss situation after referendum in #Greece

5 luglio 22.57Twitter
Raffaele Ricciardi
@lexricciardi
#Eurosummit martedì pomeriggio #Greferendum
twitter.com/eucopresident/…

5 luglio 22.54Twitter
Raffaele Ricciardi
@lexricciardi
Anche per #barclays dopo il #greferendum lo scenario base diventa la #Grexit

I tweet di Alexis Tsipras dopo la vittoria del No. Il referendum di oggi non ha vincitori o vinti, è una grande vittoria in sé. Anche nelle condizioni più difficili, la democrazia non può essere ricattata. Ringrazio ognuno di voi. Indipendentemente da quello che avete votato, questa sera siamo uniti
da raffaele ricciardi 5 luglio 22.47

5 luglio 22.45Twitter
Alexis Tsipras
@tsipras_eu
I want to thank each and every one of you. Regardless of how you voted, tonight we are all one. #Greece #Greferendum

5 luglio 22.45Twitter
Alexis Tsipras
@tsipras_eu
Even in the most difficult circumstances, #democracy can’t be blackmailed—it is a dominant value and the way forward. #Greece #Greferendum

5 luglio 22.45Twitter
Alexis Tsipras
@tsipras_eu
Today’s #referendum doesn’t have winners or losers. It is a great victory, in and of itself. #Greece #Greferendum

5 luglio 22.41Twitter
Matteo Pucciarelli
@il_pucciarelli
Tsipras, "dobbiamo restare un popolo unito. Non era sì o no all’euro ma quale Europa vogliamo" #Greferendum

5 luglio 22.40Twitter
Raffaele Ricciardi
@lexricciardi
Tsipras: "Il problema del debito deve essere sul tavolo delle trattative", che devono riprendere #Greferendum

5 luglio 22.39Twitter
ettore livini
@ettorelivini
#Greferendum #syntagma Poca polizia, tranquilla, di guardia al Parlamento http://pbs.twimg.com/media/CJLZMOTWIAIEEw_.jpg


5 luglio 22.39Twitter
Matteo Pucciarelli
@il_pucciarelli
Tsipras, "grazie alla democrazia riusciremo a trovare una soluzione" #Greferendum

RITRATTO DEL NUOVO MINISTRO

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06 luglio 2015



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ATENE - Addio Yanis Varoufakis. Addio alla sua Yamaha, alle sue bizze, ai servizi glamour su Paris Match e ai suoi tweet al vetriolo. Alexis Tsipras ha deciso di voltare pagina. E la poltrona di ministero delle finanze della Grecia è passata – tra gli applausi del predecessore - a Euclid Tsakalotos, il suo gemello diverso. L’opposto per toni, profilo e doti diplomatiche. Un clone sul fronte ideologico e politico, come hanno già avuto modo di constatare i suoi omologhi dell’Eurogruppo.
Tsakalotos ha 55 anni e una lunga carriera universitaria alle spalle. Ha studiato alla St. Paul School di Londra, la stessa scuola di George Osborne, e a Oxford. Ha insegnato alla University of Kent e a quella di Atene. E da una decina di anni si è iscritto a Syriza, entrando in Parlamento nel 2012. Dopo il 25 gennaio, il giorno del trionfo della sinistra radicale, ha ottenuto un posto di vice ministro nel Governo, ma i realtà è stato dall’inizio la vera ombra di Varoufakis, cui lo lega un’antica amicizia. L’ha accompagnato in tutte le trattative con l’ex-Troika, nei convegni in giro per il mondo in cui il suo predecessore ha “internazionalizzato” la crisi umanitaria della Grecia puntando il dito contro la ricetta recessionaria dei creditori. E quando Bruxelles ha preteso una prima volta il ridimensionamento del vulcanico ministro al tavolo delle trattative, Tsipras ha avuto gioco facile a dare il ruolo di caponegoziatore a lui. La staffetta ha concesso ora il bis al piano superiore. Via Varoufakis, pugno di ferro in guanto di titanio, dentro Tsakalotos che il pugno di ferro lo nasconde invece in un guanto di velluto.
Il neo titolare delle Finanze, dal punto di vista di Tsipras, risolve due problemi in un colpo solo. Il primo d’immagine all’estero, visto che i creditori – da Wolfgang Schaeuble fino a Jeroen Dijsselbloem – non ne volevano più sapere delle lezioni di economia impartite all’Eurogruppo dal loro omologo ellenico. Da questo punto di vista i toni felpati e il profilo basso – anche dal punto di vista mediatico - del successore, una sorta di Cardinale Richelieu del Partenone, segnano davvero una svolta. Tsakalotos però serve a Tsipras anche sul fronte interno. Vive la vita di partito a Syriza da dieci anni. Frequenta con regolarità la sede, ha in testa la complicatissima mappa geopolitica delle mille correnti delle sinistra radicale, conosce pregi, difetti e punti deboli dei tanti leaderini di una coalizione mai troppo coalizzata. Toccherà a lui dunque sia rifinire gli ultimi dettagli di un possibile compromesso con l’ex-Troika, sia riuscire poi a spiegarlo alla base del partito. Usando il bastone quando serve e la carota quando invece sarà meglio farne a meno. Obiettivo: ottenere l’ok in Parlamento.
Di una sola cosa si può stare certi, dice chi lo conosce bene. Se Ue, Bce e Fmi credono di aver risolto i loro problemi defenestrando Varoufakis, dovranno presto ricredersi. Certo si risparmieranno i toni ruvidi e gli spigoli del predecessore. Ma dall’altra parte del tavolo troveranno un vecchio marxista difficile da spostare dalle sue posizioni: “Non ho mai incontrato un economista che nel profondo del cuore pensi davvero che il debito greco sia sostenibile” ha detto in una delle sue rare interviste. Cambiano i fattori (o meglio dire i ministri) ma il risultato finale, per l’ex Troika, non sembra destinato a cambiare

Euclid Tsakalotos e la moglie Heather D. Gibson, il cui curriculum non ha nulla da invidiare al ministro greco: è una economista britannica, insieme vivono a Kifissia

LE BORSE
MILANO - Borse in rosso e spread in risalita, ma non di molto, in area 155 punti base. Sono i primi effetti causati dalla vittoria del "no" al referendum voluto dal premier greco Alexis Tsipras sul piano di aiuti per Atene proposto dai creditori internazionali. Cali pesanti, quindi, ma senza le vendite incontrollate e il panico che alcuni si potevano aspettare, anche se nel pomeriggio Milano peggiora significativamente fino a chiudere in rosso del 4,03% travolta dalla vendite sul settore bancario. A spiazzare gli addetti ai lavori, però, le dimissioni del ministro delle Finanza del governo ellenico, Yanis Varoufakis che attraverso il suo blog annuncia: "Lascio per aiutare Tsipras nelle trattative con i creditori. Mi sono accorto che una parte dei nostri partner internazionali preferisce che io non sia presente agli incontri". Una mossa a sorpresa, ma che potrebbe realmente aiutare Atene a trovare un’intesa con la Bce, la Commissione europea e il Fondo monetario internazionale.

Tokyo, la prima Borsa a reagire al voto di Atene chiude in calo del 2,08%, risollevandosi dal minimo di giornata, di poco superiore al 2,5%. Pesanti i listini del Vecchio continente che pure tengono meglio di Piazza Affari: Parigi cede l’1,45%, Francoforte l’1% e Londra lo 0,5%. Andamento in territorio negativo - ma anche in questo caso senza scossoni - per Wall Street: quando in Europa le contrattazioni si avviano alla chiusura, il Dow Jones perde lo 0,3%, lo S&P 500 lo 0,1% e il Nasdaq recupera la pari.

Per il momento, nonostante le vendite, sembrano evitati i temuti scenari da "panic selling": i crolli a catena che alcuni analisti si erano immaginati a causa degli scenari adesso imprevedibili per la risoluzione della crisi greca. A condizionare l’andamento di Piazza Affari sono soprattutto le vendite nel comparto bancario: l’indice del settore perde il 5,7% e molti titoli vengono sospesi.

L’euro chiude stabile a quota 1,1065 contro il dollaro dopo avere toccato un massimo di giornata a 1,1095. La moneta unica passa di mano a 135,75 con lo yen, che viene scambiato col biglietto verde a 122,68: in recupero, visto il suo status di bene rifugio.

"I cali sui mercati non sono al momento drammatici perché il vero test sarà il responso della Bce, il primo importante creditore di Atene a pronunciarsi" spiega Vincenzo Longo, market strategist di Ig secondo cui la "posizione della Bce sarà decisiva perchè creerà a sua volta le aspettative su come si comporteranno gli altri creditori. Se congelerà i fondi Ela, draghi aprirà la porta a un’uscita di Atene dall’Eurozona e a quel punto i mercati allargheranno le perdite. Se confermerà l’attuale soglia di 89 miliardi, darà un’indicazione ’wait&see’ in attesa dei summit dei prossimi giorni. Se invece aumenterà i fondi, accogliendo le richieste della banca di Grecia, si mostrerà aperta a un accordo in tempi brevi".

Non si registra, per il momento, neppure la temuta corsa del debito italiano: lo spread - come detto - è in salita a quota 155 punti base con i Btp a 10 anni che rendono il 2,3%. Ancora lontani quindi dalla soglia del 3,5% - che costerebbe alle casse del Tesoro 11 miliardi di euro in più fino al 2016 - prevista in caso di Grexit. Per i mercati, quindi, la vittoria del "no" non apre automaticamente le porte all’uscita di Atene dall’Eurozona. In sensibile ampliamento lo spread greco, con i decennali che rendono 1.500 punti in più di quelli tedeschi.

RENZI
ROMA - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi parla per la prima volta dopo la netta vittoria del ’no’ al referendum greco e affida a Facebook il suo pensiero: "Ci sono due cantieri da affrontare rapidamente nelle capitali europee e a Bruxelles", sottolinea il premier che spiega: "Il primo riguarda la Grecia, un paese che è in una condizione economica e sociale molto difficile. Il secondo, ancora più affascinante e complesso, ma non più rinviabile, è il cantiere dell’Europa".