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 2015  luglio 04 Sabato calendario

TASSOTI DICE 37. PER LUI IL MILAN NON FINISCE MAI

 Se fosse un romanzo avrebbe le caratteristiche del filone d’avventura. Mauro Tassotti, il vice di Inzaghi, il «vice» per antonomasia nel mondo Milan, spalma il contratto e allunga di un’altra stagione, potendo toccare il record dei 37 anni consecutivi nel Milan. Altissima fedeltà, nessuno come lui: nemmeno il «Capitano», Franco Baresi.
tre decenni Quando arrivò nell’estate del 1980 si portò dietro la nomea del terzinaccio rude, riuscendo negli anni a far cambiare opinione alla critica con i dribbling stretti trasformandosi in un elegante terzino d’attacco e moderno, meritandosi il soprannome di «Djalma Santos». Tassotti è stato uno dei fantastici quattro, il numero 2 di quella difesa che partendo da lui scorreva con Baresi, Costacurta e Maldini in quel primo Milan visionario e rivoluzionario modellato da Sacchi. «Tassottino», poi il Professore, esempio di una professionalità alla quale il club non ha mai voluto rinunciare, in campo e fuori. Così, quando nel 1997 decise di smettere di correre sulla fascia destra, apparve naturale farlo accomodare in panchina: dalle giovanili alla prima squadra, dove ha accompagnato i tecnici degli ultimi trionfi. Tassotti è un pezzo di storia di una società lanciata verso il futuro, ma che non può e non vuole prescindere da quella miniera pazzesca che è il suo passato e che fa rima con identità: ecco perché la sua grande storia d’amore con il Milan non poteva finire così, non avrebbe avuto senso chiudere dopo tre decenni e mezzo, associando l’esonero di Inzaghi anche al divorzio con un un’altra bandiera. Per i saluti ci sarà tempo: Tassotti ha allungato di un anno un contratto che sarebbe scaduto nel 2016.
INNOVATIVO Il suo resta un contratto da allenatore, ma Galliani gli ha consegnato una nuova missione introducendo nel Milan una figura innovativa: per i prossimi due anni sarà il «supervisor extra rosa» e seguirà le evoluzioni dei calciatori del Milan che giocheranno in giro per il mondo. L’esperienza in panchina gli tornerà utile per valutare i progressi di una fetta strategica del patrimonio tecnico milanista e per dialogare con gli allenatori che avranno in dote i calciatori rossoneri. Da 35 anni ha il rossonero tatuato nell’anima, e il nuovo accordo lo spingerà fino ai 37 da milanista: nessuno tra dirigenti, tecnici e allenatori ha mai avuto un rapporto continuativo nel Milan per un tempo più lungo. Alle spalle di Tassotti c’è il «leggendario» Silvano Ramaccioni (33 anni di fila in rossonero), ancora oggi addetto agli arbitri. Poi Galliani (29) e Ariedo Braida (27), Paolo Maldini (24) e Umberto Gandini (22). In mezzo c’è Franco Baresi, la cui avventura rossonera è spezzata in due da 90 giorni come d.s. del Fulham (23 maggio-20 agosto 2002): ci sono i 25 anni tutti di un fiato prima del club di Londra, poi gli altri 13 che continuano ancora oggi come «brand ambassador». Tassotti si smarca, è senza soluzione di continuità. Lui che una volta disse: «Mi sento una parte del Milan, il rossonero è nella mia pelle».