Francesca Basso, Corriere della Sera 5/7/2015, 5 luglio 2015
DALLA NOSTRA INVIATA BRUXELLES
Come accade quando si ristruttura una casa, si sa sempre con precisione quanto si è speso fino a un dato momento ma mai quanto sarà il costo a fine lavori perché i preventivi dimenticano quasi sempre qualcosa. E così è per la Grecia. Sappiamo quanto è stato speso finora nei due programmi di salvataggio a partire dal 2010, ma quanto potrebbe costare il terzo piano sono solo ipotesi. La più recente è la stima del Fondo monetario internazionale che parla di 60 miliardi in tre anni. La prima tranche di aiuti, che ha come creditore anche il Fondo monetario internazionale, venne approvata il 2 maggio di cinque anni fa dai ministri finanziari dell’eurozona (allora 15 Paesi con la moneta unica) dopo sei mesi di negoziati: furono annunciati 110 miliardi in tre anni in cambio di un programma di austerità molto pesante. È il primo salvataggio nella storia dell’eurozona. Gli Stati si impegnano con presiti bilaterali: alla fine sono 53 miliardi più 20 miliardi dal Fmi. Già un anno dopo risulta evidente che la Grecia ha bisogno di ulteriori aiuti e nel febbraio 2012 viene approvato il secondo salvataggio. Grecia: il premier eroe, aiutanti e antagonisti. Tutto come in una tragedia Grecia: il premier eroe, aiutanti e antagonisti. Tutto come in una tragedia Grecia: il premier eroe, aiutanti e antagonisti. Tutto come in una tragedia Grecia: il premier eroe, aiutanti e antagonisti. Tutto come in una tragedia Prev Next Alexis Tsipras: Il leader prigioniero del suo azzardo Nel frattempo l’eurozona ha creato il fondo salva StatiEfsf pergestire i programmi di assistenza finanziaria ai Paesi della moneta unica in difficoltà, poi trasformato in Esm. Fa la sua comparsa la troika: rappresentanti dei creditori internazionali, ovvero Commissione Ue, Bce e Fmi, che elaborano con il governo greco le misure da adottare in cambio dei nuovi aiuti. La troika, ora Brussels Group, ha anche il compito di controllare i progressi nelle riforme per sbloccare le varie tranche. Sempre nel 2012 viene ristrutturato il debito greco in mano agli investitori privati: circa il 97% dei privati che avevano titoli di Stato greci (pari a circa 197 miliardi) subiscono un taglio del 53,5% del valore nominale del bond, che corrisponde a una riduzione complessiva del debito di Atene per circa 107 miliardi. Inoltre viene allungata la scadenza degli altri titoli e abbassato il tasso d’interesse, la maggior parte dovranno essere ripagati tra il 2023 e il 2054. Se la Grecia va in default: cosa succederà a conti, turismo e crescita Se la Grecia va in default: cosa succederà a conti, turismo e crescita Se la Grecia va in default: cosa succederà a conti, turismo e crescita Se la Grecia va in default: cosa succederà a conti, turismo e crescita Prev Next I tre scenari Ora l’esposizione verso la Grecia è questa: 53 miliardi di prestiti bilaterali, 130,9 miliardi sborsati dal fondo salva Stati (che ne aveva messi sul tavolo 143,6), 35 miliardi del Fmi più 135 miliardi della Bce (che comprendono - come ha spiegato il membro del comitato esecutivo Benoît Coeuré - 116 miliardi di finanziamenti al sistema bancario inclusa la liquidità d’emergenza Ela e quasi 20 miliardi del vecchio programma di acquisti del 2010 Smp). Salvare la Grecia ci è costato in tutto circa 354 miliardi, alla sola Italia 36 miliardi. ]
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fondo monetario internazionale
Quanto ci è costata la crisi greca?
Dal 2010 a oggi l’impegno finanziario per aiutare Atene è stato di 354 miliardi.
Secondo le stime ne servirebbero altri 60 per un eventuale ulteriore piano di aiuti
di Francesca Basso
La manifestazione per il NO al referendum in piazza Syntagma ad Atene (Fotogramma)
La manifestazione per il NO al referendum in piazza Syntagma ad Atene (Fotogramma)
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Come accade quando si ristruttura una casa, si sa sempre con precisione quanto si è speso fino a un dato momento ma mai quanto sarà il costo a fine lavori perché i preventivi dimenticano quasi sempre qualcosa. E così è per la Grecia. Sappiamo quanto è stato speso finora nei due programmi di salvataggio a partire dal 2010, ma quanto potrebbe costare il terzo piano sono solo ipotesi. La più recente è la stima del Fondo monetario internazionale che parla di 60 miliardi in tre anni.
La prima tranche di aiuti, che ha come creditore anche il Fondo monetario internazionale, venne approvata il 2 maggio di cinque anni fa dai ministri finanziari dell’eurozona (allora 15 Paesi con la moneta unica) dopo sei mesi di negoziati: furono annunciati 110 miliardi in tre anni in cambio di un programma di austerità molto pesante. È il primo salvataggio nella storia dell’eurozona. Gli Stati si impegnano con presiti bilaterali: alla fine sono 53 miliardi più 20 miliardi dal Fmi. Già un anno dopo risulta evidente che la Grecia ha bisogno di ulteriori aiuti e nel febbraio 2012 viene approvato il secondo salvataggio.
Grecia: il premier eroe, aiutanti e antagonisti. Tutto come in una tragedia
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Alexis Tsipras: Il leader prigioniero del suo azzardo
Nel frattempo l’eurozona ha creato il fondo salva StatiEfsf pergestire i programmi di assistenza finanziaria ai Paesi della moneta unica in difficoltà, poi trasformato in Esm. Fa la sua comparsa la troika: rappresentanti dei creditori internazionali, ovvero Commissione Ue, Bce e Fmi, che elaborano con il governo greco le misure da adottare in cambio dei nuovi aiuti. La troika, ora Brussels Group, ha anche il compito di controllare i progressi nelle riforme per sbloccare le varie tranche. Sempre nel 2012 viene ristrutturato il debito greco in mano agli investitori privati: circa il 97% dei privati che avevano titoli di Stato greci (pari a circa 197 miliardi) subiscono un taglio del 53,5% del valore nominale del bond, che corrisponde a una riduzione complessiva del debito di Atene per circa 107 miliardi. Inoltre viene allungata la scadenza degli altri titoli e abbassato il tasso d’interesse, la maggior parte dovranno essere ripagati tra il 2023 e il 2054.
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I tre scenari
Ora l’esposizione verso la Grecia è questa: 53 miliardi di prestiti bilaterali, 130,9 miliardi sborsati dal fondo salva Stati (che ne aveva messi sul tavolo 143,6), 35 miliardi del Fmi più 135 miliardi della Bce (che comprendono - come ha spiegato il membro del comitato esecutivo Benoît Coeuré - 116 miliardi di finanziamenti al sistema bancario inclusa la liquidità d’emergenza Ela e quasi 20 miliardi del vecchio programma di acquisti del 2010 Smp). Salvare la Grecia ci è costato in tutto circa 354 miliardi, alla sola Italia 36 miliardi.
DA REPUBBLICA