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 2015  luglio 03 Venerdì calendario

RITRATTO DI PLUTONE

Dopo un viaggio durato oltre nove anni, questo mese la sonda New Horizons è entrata nel sistema di Plutone e, se tutto andrà secondo le previsioni, il 14 luglio si troverà alla minima distanza dal pianeta nano.
Quando la sonda fu lanciata, nel gennaio 2006, Plutone era ancora il nono pianeta del sistema solare, nonché l’unico a non essere stato esplorato da vicino. Qualche mese dopo è arrivata però la famigerata definizione voluta dalla Unione astronomica internazionale: per far parte del club dei pianeti, un oggetto deve orbitare attorno al Sole, avere una massa sufficientemente grande da far sì che la gravità gli dia la forma di una sfera, e non avere una quantità significativa di altri oggetti sulla propria orbita. Plutone, che non risponde al terzo criterio, è stato quindi declassato al rango di pianeta nano.
Non tutti l’hanno presa bene, primo fra tutti il leader di New Horizons, Alan Stern, secondo il quale la definizione «fa schifo» dal punto di vista tecnico.
Altri pensano che la decisione sia giusta, come Mike Brown, che scoprendo nel 2005 Eris – un pianetino grande più o meno come Plutone, e più massiccio – aveva messo la comunità di fronte a una scelta: aumentare ulteriormente il numero di pianeti, o trovare una nuova classificazione.
Il fatto è che molte cose sono capitate da quando, nel 1930, il ventiquattrenne Clyde Tombaugh, confrontando numerose coppie di immagini astronomiche prese in tempi diversi, incappò nella scoperta di Plutone. La ricerca di quello che all’epoca veniva chiamato pianeta X – un nono pianeta oltre l’orbita di Nettuno - era stata una delle ossessioni di Percival Lowell, un ricco bostoniano con la passione dell’astronomia. Lowell aveva appositamente finanziato la costruzione di un osservatorio in Arizona, e fu proprio li che il giovane Tombaugh scopri il nuovo corpo celeste, anche se ormai Lowell era morto da 14 anni. Si dice che il nome Plutone sia stato scelto – su suggerimento di una undicenne inglese di nome Venetia Bumcy – anche perché le prime due lettere erano le stesse del nome e cognome di Lowell. Tombaugh è morto nel 1997, e una parte delle sue ceneri sono adesso in viaggio a bordo della New Horizons.
Un primo ridimensionamento di Plutone c’era stato già nel 1978, quando si scoprì la sua luna principale, Caronte. Grazie allo studio della sua orbita si poté misurare per la prima volta con precisione la massa del pianeta, che risultò molto più piccola delle stime precedenti: appena lo 0,2 per cento di quella della Terra. Plutone era quindi più piccolo di molti satelliti del sistema solare, inclusa la nostra Luna. Non solo, ma Plutone e Caronte orbitavano attorno a un centro di massa che non cadeva entro la superficie di nessuno dei due corpi celesti, formando dunque di fatto un sistema binario. Con il tempo, si è inoltre capito che Plutone è solo uno degli oggetti principali della fascia di Kuiper, un anello di detriti ghiacciati simile alla cintura di asteroidi tra Marte e Giove. Con la scoperta di altri pianetini nella stessa fascia, come Haumea e Makemake, e poi del pianetino trans-nettuniano Eris, il destino di Plutone come nono pianeta era segnato.
Definizioni a parte, resta l’interesse scientifico nei confronti di un corpo celeste di una classe tutta sua, e di cui si sa ancora assai poco. Basti pensare che fino a maggio scorso le immagini migliori di Plutone e Caronte erano quelle del telescopio spaziale Hubble, limitate a variazioni di luminosità superficiale di alcune centinaia di chilometri, contro le poche decine di chilometri di risoluzione che New Horizons otterrà al massimo avvicinamento. E ci sarà tempo di capire qualcosa di più sull’atmosfera di Plutone e del suo compagno, prima di continuare il viaggio e, forse, di riuscire a incontrare altri corpi della fascia di Kuiper.