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 2015  luglio 03 Venerdì calendario

SUL RIBALTONE CDP IL GOVERNO PARLA SENZA SPIEGARE

Sembra strano ma, nonostante le spiegazioni che si cerca di dare, a tutt’oggi non si è ancora capito perché si sia deciso l’anticipato avvicendamento del vertice della Cassa Depositi e Prestiti. In un convegno svoltosi mercoledì Andrea Guerra, il consulente del presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha detto che non vi è alcuna volontà di stravolgere i compiti della Cassa, ma ora c’è bisogno di maggiore incisività e di maggiore proattività.
La Cdp può fare molto di più rispetto a ciò che finora ha fatto. Guerra ha poi aggiunto di aver cercato disperatamente di fare raggiungere un accordo tra la Cassa Depositi e Prestiti e Metroweb, ma non vi è riuscito. Quanto alla domanda sulla possibilità di un impegno di quest’ultima in Telecom, il consigliere ha detto che egli non ha voce in capitolo sulle strategie future dell’istituto. Insomma, oggi sappiamo che occorreva un cambio di passo, soprattutto una capacità proattiva nel governo di questa importante istituzione, per cui, trattandosi di carenze non lievi, suonano abbastanza farisaiche le frasi sui grandi elogi al vertice cessato, ammesso che ciò che dice Guerra sia l’opinione del suo dante causa. Quanto poi alle finalità concrete della proattività che si vuole imprimere nella Cdp, subentra la nebbia. Finora dunque siamo ancora al movimento per il movimento e all’indicazione di quello che non si vorrebbe fare, cioè lo stravolgimento delle funzioni. Troppo poco e troppo opaco. È allora più che doveroso un chiarimento da parte di chi ha responsabilità politiche e, innanzitutto, del titolare del Tesoro, azionista di maggioranza della Cassa Depositi e Prestiti, cominciando dalla situazione patrimoniale di quest’ultima e dal rapporto con le sue strategie, quelle finora affrontate pur senza un piano organico e coeso e quelle, ancora oscure, che si intenderà far affrontare all’istituto.
Angelo De Mattia, MilanoFinanza 3/7/2015