Pierfrancesco Archetti, La Gazzetta dello Sport 3/7/2015, 3 luglio 2015
GUARDIOLA INCANTA CON LA POESIA
Ha parlato per 75 minuti in catalano come non gli era mai capitato a Monaco. Su un palco, con i tedeschi incantati nella traduzione: niente pallone, bensì poesie. La sera prima di iniziare la stagione con il Bayern, Pep Guardiola ha letto le liriche di un amico, Miquel Marti i Pol, poeta della sua terra morto nel 2003, affetto da sclerosi multipla. Prima aveva dedicato un’opera all’allenatore e alla moglie Cristina: «Il libro della solitudine». Pep ha confessato spesso di sentirsi così di fronte alle decisioni del suo lavoro, non per quelle della vita. Alla Casa della Letteratura di Monaco, l’argomento calcio è stato soltanto accennato: «Girano delle leggende, io non ho mai usato la poesia come motivazione nello spogliatoio: è qualcosa di privato». Però ha ammesso di aver regalato libri a giocatori che ne erano interessati. Anche al Bayern? «Alcuni leggono e potrebbero essere loro a rifornirmi di letteratura tedesca». Il Guardiola protagonista nella raffinata e culturale borghesia di Monaco è un fatto raro: ha sempre sostenuto di passare l’intera giornata al campo, però nei primi tempi in Baviera visitò subito le tre Pinacoteche e al campo di concentramento di Dachau anticipò anche la visita di Angela Merkel, primo capo del governo tedesco a rendere omaggio alle vittime del lager (nel 2013, 68 anni dopo la fine del conflitto).
CON L’INTER Ieri mattina Pep ha parlato di argomenti più semplici, nella prima conferenza stampa della stagione: il suo problema maggiore in vacanza erano «i figli che non volevano farsi la doccia», quelli più evidenti a Saebenerstrasse sono invece i guai dei big. Franck Ribery guardava ieri con il gesso alla caviglia, applicatogli il 12 giugno con tanto di comunicato ufficiale del Bayern. «Abbiamo bisogno di gente abile nell’uno contro uno, per questo abbiamo preso Douglas Costa». Ovvio che vuole vincere il quarto titolo di fila «mai successo a nessuno in Bundesliga», mentre sul rinnovo non ha dato novità: «Abbiamo ancora 11 mesi di tempo». Ma sa benissimo che il suo accordo, in scadenza a giugno 2016, sarà il tema della stagione. «Il mio sogno adesso è avere tutti a posto: Ribery guarito, Robben guarito, Martinez guarito». Sabato prossimo la presentazione ufficiale, con 70 mila persone attese all’Allianz Arena (già 55 mila prenotazioni, incasso in beneficenza), un allenamento show e una partita di vecchie glorie fra Bayern e Inter. Perché anche il passato nel calcio è poesia.