Roberto Giardina, ItaliaOggi 2/7/2015, 2 luglio 2015
MENO SOLDI AGLI OSPEDALI SCARSI
Berlino
Alcuni decenni or sono, il pediatra di mia figlia, che era primario in un ospedale infantile nel Lazio, mi raccontava di aver ordinato al personale che entrava in camera operatoria di cambiarsi completamente, biancheria compresa. Ma, aggiungeva, non posso far nulla contro chi disobbedisce. Una nota negativa, non parliamo di licenziamento, avrebbe provocato il blocco del reparto.
Molto più di recente, mia suocera, a 88 anni, fu ricoverata in un ospedale di Roma, per essere operata a una spalla fratturata. Ovviamente, nel reparto di ortopedia, hanno la precedenza gli infortunati negli incidenti stradali. Quindi non si può avere la certezza di essere operati se la camera operatoria viene occupata d’urgenza.
Mia a suocera, il cui intervento era in programma alle sette di mattina, era ancora in attesa alle tre di pomeriggio. Il medico di turno, giovane, continuava a passeggiare per i corridoi impegnato in una intensa conversazione con la sua ragazza. A un certo punto, osai interromperlo per chiedere: dunque, che succede? Che vuoi, mi rispose, non hai capito che è rimandata a domani? Bene, cominciamo da una semplice constatazione: in un ospedale tedesco, nessuno, dal primario all’infermiere, si rivolge con il tu a un paziente o a un suo familiare. Non serve un ordine, semplice elementare cortesia. E il personale obbedisce alle direttive igieniche. E se non la fa viene licenziato. Sempre la solita autoritaria Germania?
Naturalmente le Krankenhaüser, gli ospedali, non sono tutti perfetti. Anzi, nessuno lo è. Si va dagli ottimi, ai sufficienti, e a qualche caso di inefficienza. Ma chi sgarra la paga, come ha deciso il governo. Riceveranno sovvenzioni solo gli ospedali con una buona pagella. Certamente, se le manchevolezze sono dovute a personale insufficiente, ad attrezzature invecchiate, riceveranno gli aiuti necessari. Saranno puniti quelli in cui non si lavora bene, e ciò non sempre dipende dalle risorse finanziarie. Si trascurano i pazienti, si commettono troppi errori dovuti a negligenza? Tutti, dai medici agli infermieri finiranno per guadagnare di meno. Non tutti sono d’accordo sul provvedimento, ma questo è scontato e inevitabile.
Gli ospedali in Germania sono 2.100, e circa la metà è in passivo, scrive la Berliner Zeitung. Non tutti hanno personale a sufficienza, l’igiene lascia a desiderare, e spesso si opera troppo, sia perché un intervento evita lunghe permanenze dei malati, sia perché a più interventi corrispondono più soldi. Un esempio: vent’anni fa, le operazioni di appendicite furono 300 mila, nel 2014 solo 125 mila, perché basta, in molti casi, intervenire con antibiotici. La situazione finanziaria non rosea dipende anche dalla distribuzione sul territorio: in certe zone ci sono troppi ospedali, in altre scarseggiano. Nonostante il numero crescente dei ricoverati, il mezzo milione di letti a disposizione è occupato in media solo al 77%, 110 mila letti rimangono vuoti.
È necessaria una pianificazione su scala nazionale, ma si terrà conto della qualità, e non solo dei numeri. Un chirurgo che lavora troppo non è sempre il migliore. Verranno valutati i risultati, e gli ospedali che non danno garanzie verranno chiusi. Il paziente dovrà magari spostarsi di qualche decina di chilometri, ma avrà la garanzia di un trattamento migliore. Per la verifica, verrà creato un nuovo organismo di controllo, l’«Institut für Qualitätssicherung und Trasparenz in Gesundheitswesen», l’Istituto per il controllo della qualità e la trasparenza nella sanità». Da noi, sarò scettico, si tramuterebbe in un nuovo mostro burocratico. Qui si può essere più ottimisti.
Non sono competente per valutare gli aspetti della riforma, ma un particolare mi rassicura. Gli ospedali saranno obbligati a formulare le loro diagnosi e il referto dopo un intervento in modo chiaro, e comprensibile da chiunque. I pazienti devono essere informati meglio, in modo da garantire la concorrenza tra ospedali e specialisti. Si chiude chi non dà garanzie di efficienza, ma non per risparmiare: da oggi al 2020 verranno spesi per migliorare gli ospedali 5 miliardi di euro. Oggi la spesa annuale supera i 78 miliardi. I nuovi fondi non verranno distribuiti in modo eguale, ma premieranno i migliori. Conterà il giudizio dei colleghi, e anche quello dei pazienti, che qui vengono chiamati clienti. Mi tratti male? Io faccio reclamo, e qualcuno valuterà se ho torto o ragione. Il giovane medico inefficiente e scortese di Roma verrebbe messo a posto subito dai colleghi.
Roberto Giardina, ItaliaOggi 2/7/2015