www.cinquantamila.it/fiordafiore 1/7/2015, 1 luglio 2015
L’attentatore di Sousse forse conosceva il commando che agì nel museo del Bardo • Scaduti gli aiuti alla Grecia • Un sequestro ferma la Fincantieri di Monfalcone • A maggio diminuiscono gli occupati • Berlusconi a giudizio per aver pagato le Olgettine • Un grande triangolo al centro di Parigi Sousse Seifeddine Rezgui, il killer della strage al resort di Sousse di venerdì scorso, tra dicembre e gennaio si è addestrato in Libia, vicino a Sabratha
L’attentatore di Sousse forse conosceva il commando che agì nel museo del Bardo • Scaduti gli aiuti alla Grecia • Un sequestro ferma la Fincantieri di Monfalcone • A maggio diminuiscono gli occupati • Berlusconi a giudizio per aver pagato le Olgettine • Un grande triangolo al centro di Parigi Sousse Seifeddine Rezgui, il killer della strage al resort di Sousse di venerdì scorso, tra dicembre e gennaio si è addestrato in Libia, vicino a Sabratha. Lì Seifeddine ha forse incontrato e fraternizzato con il commando che due mesi più tardi avrebbe assalito i visitatori stranieri del museo di Tunisi, uccidendo 22 persone, prima di essere eliminato dai colpi della polizia. Il collegamento potrà essere eventualmente confermato dai sette presunti fiancheggiatori, arrestati nelle ultime ore dalla polizia e attualmente sotto interrogatorio. Altri militanti sono ricercati. Di due di loro il governo tunisino ha diffuso volti e generalità: sono Rafik al-Tayary, 28 anni, e Mohammed bin Abdullah bin Mosen al-Shirady, 23. Al momento hanno fatto perdere le loro tracce e si teme siano in giro armati. Grecia Un Eurogruppo d’urgenza in teleconferenza ha tentato di trovare un accordo nell’ultimo giorno utile per estendere il piano di prestiti di salvataggio, in scadenza il 30 giugno, ed evitare l’insolvenza della Grecia. Non è servito a nulla. La fine degli aiuti alla Grecia, scaduti questa notte, e il mancato pagamento della rata da 1,55 miliardi al Fondo monetario internazionale (la prima volta che succede per un Paese avanzato) hanno segnato un punto di svolta nei cinque anni di salvataggio ellenico. Per oggi è stata convocata un’altra riunione dei 19 ministri finanziari della zona euro, per via di «nuove proposte» elleniche. Il premier greco di estrema sinistra Alexis Tsipras chiede tempo e nuovi interventi sulla sostenibilità del maxi-debito ellenico. Contraria Merkel: «Prima che il referendum, come previsto, si svolga non negozieremo assolutamente niente di nuovo». Default Tecnicamente, la Grecia è in pre-default. Il Fondo Monetario, che da Paese deve avere in tutto 21 miliardi di euro, l’ha messa in arrears (arretrato), come Sudan, Somalia, Cuba e Zimbabwe. La Grecia è il primo Paese industrializzato a essere insolvente con il Fondo. Ora Atene non può più accedere alle risorse del Fondo, finché non paga i debiti, e qualsiasi sua richiesta, si legge nel sito dell’Fmi, «non verrà più analizzata». Anche se non perde il titolo di membro del Fondo (sono 188) e potrà usufruire dell’assistenza tecnica, se richiesta. Entro due settimane la direttrice Lagarde invia una comunicazione al governatore della Banca di Grecia (nonché alla Bce) «sottolineando la gravità della situazione » e chiedendo ufficialmente il pagamento. Se nulla accade, entro un mese Lagarde notificherà il fatto all’Executive Board. Da allora si potrà parlare di default. Comunque le trattative continueranno: allo scadere del secondo mese parte un’altra nota di protesta ufficiale sempre dall’ufficio del direttore generale. Al terzo mese, ennesima nota di biasimo e divieto di accesso ai diritti speciali di prelievo, una sorta di valuta di riserva del “tesoretto” del Fondo alimentata dai contributi degli Stati membri. Fra il sesto e il dodicesimo mese scatta la declaration of ineligibility: la Grecia non potrà mai più avere soldi dall’Fmi. Al 15° mese si bloccano anche le “assistenze tecniche”, al 18° viene messa ai voti del board l’espulsione della Grecia (Occorsio, Rep). Fincantieri Da ieri è ferma la Fincantieri di Monfalcone: sono rimasti a casa quasi cinquemila lavoratori, fra dipendenti e indotto. Questi i fatti: i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Udine hanno sequestrato lunedì mattina quattro aree destinate alla cernita e allo stoccaggio dei rifiuti prodotti dagli scarti di lavorazione: materiale di vario genere che viene utilizzato per la costruzione e la manutenzione delle navi. Indagato il direttore dello stabilimento, Carlo De Marco, e con lui anche i titolari di sei aziende che lavorano nel cantiere. In quel deposito i rifiuti vengono ammassati in gran quantità prima di essere rimossi, ma la magistratura goriziana sostiene da due anni che tutte le ditte subappaltatrici (e non soltanto Fincantieri) devono avere l’autorizzazione per poterli trattare, anche se per trattamento si intende il semplice stoccaggio. Finora negato il sequestro, che invece è arrivato lunedì, con l’accumulo dei rifiuti considerato «deposito incontrollato». Disoccupazione L’Istat ieri ha diffuso i dati sulla disoccupazione. Dopo l’aumento del mese di aprile (+0,6%), a maggio gli occupati diminuiscono dello 0,3% (-63mila) rispetto al mese precedente. Il tasso di occupazione, pari al 55,9%, cala nell’ultimo mese di 0,1 punti percentuali. Rispetto a maggio 2014, l’occupazione cresce dello 0,3% (+60mila) e il tasso di occupazione di 0,3 punti. Il numero degli inattivi tra 15 e 64 anni aumenta nell’ultimo mese di 36mila unità, dopo il calo dei quattro mesi precedenti. Tra i giovanissimi, compresi tra 15 e 24 anni, la disoccupazione in maggio era pari al 41,5%, lo 0,1% in meno rispetto ad aprile. Olgettine Berlusconi avrebbe pagato le Olgettine: 10 milioni per non dire la verità circa la natura sessuale e di prostituzione delle «cene eleganti». A Ruby furono «promessi e versati» almeno 7 milioni. Questa la tesi della procura di Milano che sta per chiedere il rinvio a giudizio per 34 persone, tra cui Berlusconi. L’ipotesi di reato nei confronti dell’ex Cavaliere è corruzione in atti giudiziari. Imputate anche le ragazze, accusate a vario titolo di falsa testimonianza ai processi Ruby e Ruby bis e, anch’esse, di corruzione in atti giudiziari. Triangolo Parigi approva la costruzione di un grattacielo a forma di triangolo, alto 180 metri per un totale di 48 piani. Progettato dagli architetti Jacques Herzog e Thierry de Meuron, la Tour Triangle (un investimento di oltre 500 milioni di euro, inaugurazione attesa all’inizio del 2020) s’innalzerà nel cuore del Parc des Expositions, alla Porte de Versailles. Sarà il primo a essere costruito nella città storica (ci sono altri grattacieli, anche più alti, al quartiere della Défense, subito fuori la tangenziale chiamata périphérique) (Martinelli, Sta).