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 2015  giugno 29 Lunedì calendario

ACQUISTI E VENDITE A PORTATA DI TOUCH COLOSSI MINACCIATI DAI BROKER DIGITALI

Roma
Il trading è sempre più mobile. Cresce l’operatività sui mercati finanziari effettuata attraverso applicativi installati su smartphone e tablet, operatività destinata a crescere ancora, sotto la spinta della tecnologia, ma anche per fattori culturali, anagrafici. Oggi circa il 15% dell’operatività del trading online è effettuata attraverso dispositivi mobili, una percentuale che può sembrare ridotta, ma occorre ricordare che la possibilità di inoltrare ordini in borsa da un cellulare è qualcosa di molto recente. Qualcuno ricorderà i “cercapersona” che venti anni fa, più o meno, consentivano di seguire i cambi e le quotazioni di borsa. Già sul finire degli anni novanta alcuni operatori, come Ig Group, offrivano la possibilità di operare in borsa attraverso un cellulare, gli ordini erano inviati via Sms, una modalità che non ebbe suc-cesso, i tempi di invio dell’ordine e di ricezione della conferma erano incompatibili con le esigenze di un trader e chi si cimentava in poche operazioni non avvertiva l’esigenza di doverlo fare mentre era in strada o in spiaggia. In una seconda fase, ma siamo già nel nuovo millennio, il trading online ha visto l’utilizzo dei dispositivi mobili essenzialmente come strumenti di consultazione: i nuovi cellulari consentivano di monitorare le quotazioni di borsa, di ricevere alert tramite Sms, ma per inviare un ordine al mercato si utilizzava ancora il desktop di casa o si chiamava l’operatore del call center. È stato solo l’avvento sul mercato dello smartphone, l’iPhone della Apple seguito poi dai dispositivi simili di altri produttori, a rendere possibile il vero mobile trading, il trading in mobilità, Schermi “touch” più grandi hanno reso possibile portare sullo smartphone grafici e notizie; sistemi operativi più evoluti hanno consentito di replicare sullo smartphone prima e su tablet poi, le funzionalità di una piattaforma sofisticata di trading, il tutto con un’estrema facilità di uso. Si può dire che ormai è lo smartphone, il concetto che è alla base di questo dispositivo, a guidare il disegno e le funzionalità dell’internet banking o del trading: abituati allo schermo tattile e a istruzioni inviate con pochi “tap”, non c’è più spazio, o quasi, per procedure macchinose o poco comprensibili. Un contributo, spesso trascurato, all’utilizzo di smartphone e tablet per l’internet banking e, ancor di più, per il trading online, è venuto dall’evoluzione delle reti di telefonia mobile. Siamo passati dalla tecnologia Gsm, la seconda generazione di reti cellulari, la cui velocità era limitata ad appena 220 Kilobit per secondo, alla terza generazione, 3G, che consente di navigare velocemente su internet, di vedere un filmato sullo schermo dello smartphone o di operare in borsa; siamo ora alla quarta generazione, 4G, la cui velocità teorica è indicata in 100-150 Megabit per secondo, e già si parla della quinta. C’è, poi, l’aspetto legato al ricambio generazionale. Secondo le stime della Banca Centrale Europea, oggi poco meno della metà della ricchezza finanziaria in Europa è nelle mani di persone di età superiore ai 55 anni; nei prossimi 20-30 anni questa ricchezza verrà progressivamente trasferita alle generazioni successive. «Come per ogni nuova generazione di clienti, saranno caratterizzati da comportamenti e aspettative differenti. Sia che siano cresciuti con la tecnologia o che l’abbiano adottata più tardi nella vita, la prossima generazione di clienti ha una forte preferenza per i tool digitali»,si legge in “The future of European wealth management: imperative for success”, un rapporto congiunto della società di consulenza Oliver Wyman e di J.P. Morgan Asset Management dello scorso novembre. Gli estensori del rapporto prevedono, ad esempio, che questa nuova generazione di investitori chiederà probabilmente una più ampia gamma di servizi, spaziando dalla possibilità di accedere online alla ricerca sui mercati finanziari all’ottimizzazione di portafoglio e all’uso di strumenti per l’analisi di scenario. Cambiano le esigenze e le aspettative dei clienti, la tecnologia digitale progredisce velocemente e potrebbe cambiare anche l’arena competitiva, l’industria del trading e della gestione della ricchezza finanziaria. I grandi intermediari tradizionali manterranno la loro leadership, ma la loro quota di mercato sembra destinata a ridursi. Nel sondaggio condotto da Oliver Wyman, il 64% degli intervistati considera oggi i “large wealth manager” come principali concorrenti, ma la percentuale si riduce al 48% quando viene chiesto loro di indicare i concorrenti da qui a cinque anni. Ad aumentare sarà la concorrenza dei wealth manager online, nuove realtà come Nutmeg, Wealth Horizon o Betterment, ma anche quella di broker online e di nuovi entranti, player non finanziari come Alibaba, che già offre a clienti e fornitori conti remunerati e un fondo monetario che è il quarto al mondo per masse gestite. C’è anche una nuova tipologia di operatori che potrebbe guadagnare terreno: le piattaforme di social trading come e-Toro, dove i clienti possono automaticamente “copiare” le idee di investimento di altri utenti, e le piattaforme le cui strategie sono basate su temi di investimento crowd-sourced, elaborati o proposti dalla rete, come, ad esempio, Motif Investing. Oggi circa il 15% dell’operatività del trading online è effettuata attraverso dispositivi mobili: una percentuale destinata sicuramente a crescere Ad aumentare sarà la concorrenza dei wealth manager online, nuove realtà come Nutmeg, Wealth Horizon o Betterment, ma anche quella di broker online.
Mariano Mangia, Affari&Finanza – la Repubblica 29/6/2015