29 giugno 2015
Emanuele Sibilllo, 19 anni. Boss del centro storico di Forcella (Napoli), a capo di una banda di babycriminali, una «paranza di bimbi» per dirla con le parole del gip, «potente e carismatico», ricercato per l’accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico e estorsione, indagato dalla Procura per i minorenni per vari reati tra cui il ferimento di uno del clan Mazzarella e come istigatore dell’omicidio di un ragazzo nel parcheggio di una discoteca per una sigaretta negata, il 9 giugno scorso era sfuggito a un maxiblitz che si era concluso con sessanta arresti
Emanuele Sibilllo, 19 anni. Boss del centro storico di Forcella (Napoli), a capo di una banda di babycriminali, una «paranza di bimbi» per dirla con le parole del gip, «potente e carismatico», ricercato per l’accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico e estorsione, indagato dalla Procura per i minorenni per vari reati tra cui il ferimento di uno del clan Mazzarella e come istigatore dell’omicidio di un ragazzo nel parcheggio di una discoteca per una sigaretta negata, il 9 giugno scorso era sfuggito a un maxiblitz che si era concluso con sessanta arresti. Dopo aver evitato le manette, era in fuga assieme al fratello Pasquale detto Lino. L’altra notte i killer di qualche gruppo rivale lo trovarono per strada e gli spararono un colpo di pistola dritto nella schiena. Alle due di notte di giovedì 2 luglio in via Oronzio Costa a Forcella, Napoli.