Francesco Velluzzi, La Gazzetta dello Sport 28/6/2015, 28 giugno 2015
VIVIANO: «ZENGA È BELLO CARICO»
C’è Fausto, che in testa ha solo il Brescia, e qui viene da 15 anni, c’è Giulio, c’è Michael e c’è soprattutto Emiliano che a Brescia ci vivrà quando smetterà di giocare. Tardi, molto tardi perché ha appena rinnovato il contratto con la Samp, dove calcisticamente è rinato, fino al 2020. Emiliano Viviano è a Formentera, sta finendo le vacanze balneari, con gli amici di sempre: «Ce la siamo goduta. Prima sono stato con la famiglia a Villasimius in Sardegna, ora ho scoperto questo mare che è fantastico». Viviano divora pata negra e tortilla di patate, a ridosso di Platja De Llevant, votata come una delle spiagge più belle del mondo. «Adesso si ricomincia – racconta –: è giusto fare tanto mare, prima di salire per un bel po’ in montagna, ma sono contento di riprendere perché dopo un po’ la voglia di giocare mi assale».
Sempre col numero 2?
«Sì, forse, l’uno era occupato e allora dal 2 all’11 scelsi il 2. Ma sono per le cose tradizionali, l’uno e la maglia nera per il portiere. Non amo le spettacolarizzazioni, alla fine un portiere deve parare e uscire con coraggio, serve concretezza».
Lei l’ha mostrata nello scorso stupendo campionato della Samp: 29 partite e un posto da titolare riconquistato con Romero, portiere dell’Argentina, davanti anche a Da Costa.
«Ho trovato un allenatore come Mihajlovic che ha avuto grande fiducia in me, e poi credo di averci messo anche del mio. Ora gli altri due, che erano eccellenti portieri, sono andati via. E io sono qui (con accanto Brignoli in arrivo dalla Ternana, ndr )».
Si lega a questa città, ai colori blucerchiati.
«Sì. Devo innanzitutto ringraziare Zamparini che mi ha dato l’opportunità e una grande mano. Ma sono felice di restare a Genova, questa è una città che vive di calcio, con un derby molto sentito. Io da esterno guardavo Marassi come un modello di stadio, con la tifoseria calda addosso, pensare che adesso ci gioco mi entusiasma, è un’atmosfera incredibile».
Riprende con Zenga, Mihajlovic l’ha sentito?
«Lo chiamerò sicuramente, appena avrò un attimo, per fargli l’in bocca al lupo per il Milan. Ho sentito Zenga che ho sempre ammirato da ragazzino. E mi è sembrato bello carico».
A chi va il primo pensiero nella stagione che ricomincia?
«Naturalmente al nostro Lollo De Silvestri, un fratello che oggi sarebbe qui con noi a Formentera in vacanza. Ha avuto un brutto infortunio in Nazionale, ma è forte e lo ritroveremo presto con tanta voglia».
Come Eder?
«Lui è il nostro grande acquisto per l’attacco, ma a maggio già corricchiava bene. E’ un grande giocatore. Tenere lui e Soriano sarebbe una bella vittoria per la Samp».
Di cosa c’è bisogno?
«Credo che un buon difensore arriverà».
Si può ripensare all’Europa?
«E’ il solito discorso: noi, come altre, dobbiamo sfruttare gli errori e le debolezze di certe big, ma Inter e Milan si rinforzano. Ci proviamo da fine luglio col preliminare di Europa League».
Ma state vendendo troppo... e anche Eto’o è già un ricordo.
«Se ti danno sei milioni per Rizzo, che è un bel giocatore, non puoi resistere. Oggi il mercato è così. Ma sono felice di Barreto che ho avuto come compagno a Palermo ed è un gran rinforzo per il centrocampo. Quanto a Eto’o era prevedibile, ma è stato bello averlo con noi».
Ci pensa alla Nazionale?
«Penso a far bene alla Samp».
Tra i giovani chi le piace?
«Sepe, ha fatto bene a Empoli. Mi piace più di altri perché usa bene i piedi, esce e ha coraggio dote fondamentale per un portiere. All’estero ammiro Lloris, ma il mio preferito resta Courtois. Ripeto: tanti mostrano numeri, ma un portiere deve essere innanzitutto concreto».