Tommaso Rodano, il Fatto Quotidiano 27/6/2015, 27 giugno 2015
“ROMA FA SCHIFO” MA IL SUO SINDACO NO. IL BLOG ANTI-DEGRADO CHE SOSTIENE MARINO
È possibile che la ‘narrazione’ delle battaglie di Marino la debba fare un blog che si chiama Roma fa schifo?”. Massimiliano Tonelli pronuncia il paradosso con un sorriso. Di quel blog – Roma fa schifo, appunto – è uno dei “tre o quattro” titolari. L’unico che ci mette la faccia e il nome.
Il sito è un caso editoriale. Nasce nel 2007 e si allarga nel tempo con i contributi di una comunità di collaboratori (anonimi) cresciuta insieme al successo. Racconta le molteplici forme del degrado della Città eterna (abusivismo, rifiuti, corruzione, truffe: l’infinito campionario romano). Si nutre di foto, video e segnalazioni dei cittadini.
Il blog è una strana creatura, che si vanta di non avere una redazione, né un responsabile. È uno dei siti più odiati della Rete, da destra e soprattutto da sinistra. Non è difficile capire perché: il linguaggio è cinico, a volte quasi violento. I suoi attacchi non risparmiano le persone ai margini: nel “degrado” possono finire anche nomadi, senza tetto, mendicanti. Roma fa schifo non sopporta – ricambiato – centri sociali e movimenti per la casa. Zero Calcare, ultima stella del fumetto italiano l’ha definito uno dei mali della città (e ha “dedicato” al blog di Tonelli la sua prima striscia su Repubblica).
C’è anche un aspetto controverso. Il sito DinamoPress, ha scritto dei rapporti lavorativi (al Gambero Rosso e ad Art Tribune) di Tonelli con Paolo Cuccia, che siede nel cda di Astaldi, l’azienda responsabile del progetto della Metro C di Roma. Sulle magagne (infinite) della gigantesca opera pubblica – secondo DinamoPress – il blog sarebbe meno incline all’indignazione. “Abbiamo risposto pubblicando i link di 20 articoli in cui attacchiamo la Metro C”, taglia corto Tonelli. Una replica che non ha convinto i detrattori. “I rossi dicono che siamo neri – spiega Tonelli – e i neri che siamo rossi. Non perdoniamo l’abusivismo di chi occupa i palazzi ‘a sinistra’, ma siamo stati portati in tribunale pure da CasaPound”.
Ma al di là di chi lo odia, il successo di Roma fa schifo è nei numeri: è letto da una media di 12-13 mila visitatori unici ogni giorno. Ed è diventato una fonte dei giornali locali e nazionali: la foto dei maiali che mangiano la spazzatura fuori dai cassonetti, il giorno dopo Natale 2013, ha scatenato un terremoto al Comune.
I “venti punti” a favore di Marino (uno degli articoli più “virali” del blog), sono uno dei pochi manifesti pubblici in difesa del sindaco, probabilmente il più efficace. “Marino è matto”, ride Tonelli. “Solo un incosciente avrebbe potuto sfidare Caltagirone, il monopolio di Cerroni sui rifiuti e le bancarelle dei Tredicine. In vent’anni non si era azzardato nessuno. La città è in ginocchio e il sindaco ha le sue responsabilità, ma se Renzi lo cacciasse ora farebbe una sciocchezza. Per metterci chi, poi? Non basterebbero Rudolph Giuliani e la Thatcher messi insieme”.
Roma fa schifo inizia nel 2007, Mafia Capitale esplode sette anni dopo. “È la teoria delle finestre rotte – sostiene Tonelli – . Se in un palazzo qualcuno sfascia un vetro e nessuno lo ripara, dopo qualche giorno ne romperanno un altro. Poi cominceranno a imbrattare i muri e a sporcare le scale. Alla fine la casa sarà buttata giù”. La casa è Roma? “Le grandi mafie nascono dai piccoli abusi quotidiani”.
Tommaso Rodano, il Fatto Quotidiano 27/6/2015