Roberto Pavanello, La Stampa 27/6/2015, 27 giugno 2015
ZORO: “ROMANO EPPURE PREMIATO DAI LINGUISTI”
Toccherà aspettare fino a domenica 27 settembre prima di rivedere la banda di Gazebo affacciarsi dagli schermi di Rai 3. Un ritorno che si svilupperà sempre su due appuntamenti settimanali, con una novità, però: addio al lunedì e trasferimento al giovedì. Torneranno anche le prime serate, ma le date ancora non ci sono. Chi invece si trovasse nella possibilità di raggiungere Canelli, nell’Astigiano, potrà vedere Diego Bianchi dal vivo già oggi (Sala Riccadonna, dalle 17), in occasione della consegna del premio Classico 2015. Un riconoscimento datogli da una giuria di linguisti, perché «propone a Gazebo un’analisi acuta e interessante dell’attualità e dell’utilizzo dei social attraverso la lettura di tweet», spiega il direttore artistico del Premio, Marco Drago (la diretta della premiazione su www.lastampa.it).
«Ricevere un premio mi fa piacere, al di là della motivazione -, risponde Diego al telefono, la voce di chi sta cercando di ricaricare le pile dopo la fine della stagione di Gazebo -, ma non è che quando facciamo la social top ten ci diciamo: “Ok, facciamo analisi linguistica”. Se mi dicono che la facciamo, lo prendo per buono». Ride, un romano premiato in Piemonte: «Ecco, una delle critiche principali che ci fanno è quella di essere romanocentrici, di parlare troppo romanesco, anche se in studio usiamo l’italiano. Ci dicono che fuori dal Raccordo non ci capiscono... Oh, ci premiano a Canelli». La verità è che Gazebo piace da Nord a Sud e che i suoi reportage sono tra il miglior giornalismo che c’è in giro, lo sa lo stesso Diego che, rispondendo a quali sono le cose meglio riuscite quest’anno, ricorda «i servizi sull’acciaieria di Terni, i tanti sull’immigrazione, il racconto di Scampia e quello di Carbonia. Rispetto al passato siamo usciti di più dai “palazzi”, anche perché non essere in onda tutti i giorni mi ha dato maggior possibilità di andare in giro».
Zoro racconta che molto materiale girato poi non va in onda: «Se ci sembra troppo da telegiornale, con tutto il rispetto per i tg, lo scartiamo. Deve avere un taglio alla Gazebo», che vuol dire raccontare da vicino la realtà, in una perfetta armonia tra impegno e ironia. «Non abbiamo seguito bene la riforma della scuola: questo è il mio rammarico per questa stagione».
Gli anni di Tolleranza Zoro sono sempre più lontani, gli alter ego di Diego come racconterebbero oggi il Pd? «Uno sarebbe renziano convinto, l’altro, a cui mi sento più vicino, sarebbe confuso, in un angolo, sempre più solo. Lo spazio a sinistra c’è, ma manca chi lo possa riempire».
Roberto Pavanello, La Stampa 27/6/2015