25 giugno 2015
Egidio Maschio, 73 anni. Insieme al fratello Giorgio nel 1964 si era inventato la «casetta delle frese» nella stalla di casa sua
Egidio Maschio, 73 anni. Insieme al fratello Giorgio nel 1964 si era inventato la «casetta delle frese» nella stalla di casa sua. Quell’esperimento, in 51 anni di attività, era diventato il Gruppo Maschio Gaspardo, che produce macchinari agricoli: 2.000 operai, 19 stabilimenti, filiali in Cina, India e Romania. Il fatturato dell’azienda dal 2009 al 2014 era quasi passato da 118 a 324 milioni, ma qualche segno la crisi lo aveva lasciato: un accordo integrativo coi lavoratori, tre anni fa, in cui gli operai avevano rinunciato agli aumenti, una vertenza sindacale su 17 esuberi appena conclusa col ricorso ai contratti di solidarietà, e soprattutto un esposto con le banche che aveva superato 100 milioni di euro. Però Per Egidio Maschio erano diventate regola le donazioni a enti benefici e carabinieri, le visite in parrocchia, le assunzioni di padri disperati o appena salvati dal suicidio. Proprio come la grigliata coi 600 operai delle filiali italiane che si svolgeva tutti gli anni a luglio. All’alba di ieri, come tutte le mattine, il signor Maschio arrivò con la sua Mercedes allo stabilimento di Cadoneghe. Salutò come sempre il custode nel gabbiotto d’ingresso. Scese dall’auto tenendo, non visto, il suo fucile da caccia tra le mani. Entrò in ufficio, chiuse la porta, appoggiò l’arma sul davanzale della finestra, con la canna puntata al petto. Con l’aiuto di un righello tirò il grilletto. Un solo colpo gli spaccò il cuore. Poco dopo le sei di mattina di mercoledì 24 giugno, nell’azienda “Maschio Gaspardo” di via Einstein a Cadoneghe, provincia di Padova.