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 2015  giugno 25 Giovedì calendario

LA FABBRICA DI CASSINO PRONTA AL GRANDE RILANCIO

Le nuove linee sono praticamente pronte: manca solo il controllo finale dei cablaggi e potrebbero entrare in produzione anche subito. Dopo Melfi anche per Cassino sta per iniziare la fase del rilancio. Anche questo impianto, che di qui a breve dovrà farsi carico del grosso della produzione delle nuove Alfa, è stato rivoltato come un calzino. Se si escludono le presse ed una parte della verniciatura, l’impianto ciociaro, il più grande sito industriale del Lazio (2 milioni di metri quadri di superficie totale, 10 mila occupati compreso tutto l’indotto), è stato rifatto al 95%. La linea della Giulietta è stata «arroccata» in un’area a parte e tutti i principali reparti, dalla lastratura al montaggio sino alla finitura sono stati svuotati e rifatti ex novo.
«In fabbrica c’è una grande aspettativa per il piano di rilancio, perchè finalmente ci liberiamo dal virus letale della Cig», spiega Francesco Esposito delegato della Rsa. Dopo aver visto uscire dal «pilotino» i primi modelli «prova» della Giulia di qui a fine anno, con l’avvio della produzione in serie, Cassino si prepara a voltare pagina. Punta ad archiviare una crisi strisciante che negli ultimi 3-4 anni ha visto la fabbrica fermarsi a lungo e ricorrere a forti dosi di cassa integrazione. «Anche quando si producevano in contemporanea Giulietta, Bravo e Delta dovevamo fare i conti con la Cig», racconta Mirko Marsella giovane segretario della Fim Cisl di Cassino. E negli ultimi tempi, con la sola Giulietta rimasta in produzione, si lavorava al massimo 3-4 giorni la settimana, con 500 operai in cassa a rotazione e 400 distaccati tra Melfi e Sevel. Ora è previsto che da luglio questi operai inizino progressivamente a rientrare e intanto sono già stati assunti 50 giovani team leader.
Per settembre si parte con la nuova Giulia per andare a regime con la produzione entro il 2016. Poi a metà anno arriverà un suv compatto e a seguire la «nuova» Giulietta. «Siamo stati fortunati - spiega Marsella - perché già dall’annuncio fatto da Marchionne a Detroit si era capito che Fca voleva puntare su di noi. E la scelta di andare a fare concorrenza a Mercedes, Audi e Bmw, guardando al mercato Usa è giustissima. Come giusto dal nostro punto di vista è stato firmare gli accordi con Fca che ci hanno portato sin qui: abbiamo subito tanti insulti, a cominciare dalla Fiom, ma noi in questo rilancio abbiamo sempre creduto».
Nel «cantiere Cassino» in questi mesi si sono alternate oltre 200 imprese esterne che sono arrivate ad impiegare sino a 2200 persone. «Una ristrutturazione mai vista», raccontano gli operai a fine turno in attesa di prendere i bus del Cotral. E Francesco Giangrande. assunto qui nel 1976 ed oggi segretario provinciale dei metalmeccanici della Uil conferma: «Ora si cambia tutto, si entra in una fase nuova. E per questo occorre dire grazie ai lavoratori che in questi anni ce l’hanno messa tutta, ai sindacati che hanno firmato gli accordi che hanno contribuito a trattenere in Italia le produzioni ed ovviamente a Fca che ci ha voluto premiare investendo qui diversi miliardi».