Stefano Borselli, Tempi 25/6/2015, 25 giugno 2015
IL FORTETO DELL’UTOPIA
«Tutti sono omosessuali, le donne sono tutte“maiale e puttane” e gli uomini devono stare con gli uomini. Questi, secondo le testimonianze di alcuni ragazzi affidati al Forteto, erano i princìpi di Rodolfo Fiesoli. (...) ‘Tutti dobbiamo liberarci della nostra materialità, questo è affetto puro, vero amore”».“Umiliati davanti a tutti per rinnegare i genitori”, La Repubblica edizione Firenze, 17 ottobre 2012.
Ciò che segue è poco più di una nuda elencazione di fatti accertati. Ci fossero errori l’autore sarebbe felice di correggerli, ma dubita fortemente che ve ne siano: i tristi fatti descritti provengono da testi pubblicati, da fonti istituzionali o da testimonianze raccolte direttamente.
C’è solo da sottolineare che per “donmilanismo” non si intende l’attività, l’opera o le idee proprie di don Lorenzo Milani, bensì il variegato insieme di persone e centri di iniziativa che al priore di Barbiana, dopo la sua morte, si sono esplicitamente riferiti. Sul controverso rapporto tra don Lorenzo Milani e il “donmilanismo” non si indagherà qui.
1975-77
Un gruppo di giovani della frazione de La Querce di Prato si prepara a costruire una realtà comunitaria. I temi sono un ibrido di “donmilanismo’’ e teorie psicanalitiche «della liberazione», critica della famiglia. Fuori dal gruppo mostrano interesse anche alcuni sindacalisti della Cisl tessili, tra i quali Edoardo Martinelli, uno dei ragazzi di Barbiana.
AGOSTO 1977
In trentatré (con 40 pecore, 3 mucche e 5 maiali, recita l’autoleggenda) iniziano l’esperienza della comune del Forteto nell’azienda di Bovecchio, Barberino di Mugello (Fi). Leader è Rodolfo Fiesoli, coadiuvato da Luigi Goffredi, l’ideologo. Sono già noti gli ampi orizzonti sessuali di entrambi e la preferenza del Fiesoli per i giovani acerbi. Il progetto si caratterizza subito per la proposta dell’abolizione della famiglia basata sull’unione stabile tra un uomo e una donna, in nome di un’idea totalizzante di comunità improntata sulla pratica omosessuale. Donne e uomini dormono separati in camerate, mentre il manesco Fiesoli ha una camera propria; è lui il primo gallo del pollaio, il gran regolatore dei sentimenti di tutti, ai sottogalli come il Goffredi vanno i resti.
1977
Edoardo Martinelli (il racconto è suo) in un momento di crisi familiare va a vivere alla comune, ignaro. Dopo pochi giorni, nottetempo, il Fiesoli penetra nella sua camera proponendogli la «filosofia del Forteto». Martinelli declina e, vista la brutta aria, fa prestamente le valige.
30 NOVEMBRE 1978
Fiesoli viene arrestato su richiesta del giudice Carlo Casini (futuro leader del Movimento per la vita, deputato Dc ed europarlamentare, ndr) che aveva aperto un procedimento per abusi sessuali nel Forteto.
1 GIUGNO 1979
Fiesoli lascia il carcere e torna alla comune. Lo stesso giorno arriva il primo bambino down affidato dal Tribunale dei minori di Firenze. È una sfida. Il grande amico di don Milani, Giampaolo Meucci, presidente del Tribunale e considerato il padre della legislazione minorile italiana, non crede all’indagine di Casini e ritiene il Forteto una comunità «accogliente e idonea» che va aiutata nelle difficoltà. Senza questa certificazione, con ogni probabilità, la vicenda Forteto si sarebbe conclusa. La deficienza critica dimostrata dal Meucci nella circostanza non deve stupire: nel 1973, ospite in Cina del Pcc, il giudice aveva preso per oro colato quanto i dirigenti comunisti raccontavano. Lo dimostra l’opuscoletto, oggi illeggibile, che redasse al ritorno, colmo di zelante entusiasmo.
1980
Il Forteto inizia a celebrarsi pubblicando Non fu per caso. Il Forteto: una leggenda dei nostri tempi di Luigi Goffredi.
4 MARZO 1981
Paese Sera dà notizia di un incontro a difesa del Forteto tenuto nella biblioteca comunale di via sant’ Egidio: di maggiore rilievo l’intervento lungo e appassionato di «padre Ernesto Balducci» (negli anni Settanta uno degli artefici del dialogo con il mondo legato al Pci, ndr) su «quello che contrassegna il Forteto coi caratteri positivi del nuovo tempo storico».
1982
La cooperativa acquista una proprietà di circa cinquecento ettari nel comune di Dicomano (Firenze) e vi si trasferisce. L’azienda continuerà a crescere, fino «a fatturare 18-20 milioni di euro all’anno con circa 130 occupati».
1985
Sentenza di condanna per Rodolfo Fiesoli: due anni di reclusione per maltrattamenti a una ragazza a lui affidata, atti di libidine violenta e corruzione di minorenne. La sentenza parla «sia di istigazione da parte dei responsabili del Forteto alla rottura dei rapporti tra i bambini che erano affidati loro e i genitori biologici, sia una pratica diffusa di omosessualità».
18 MARZO 1986
Giampaolo Meucci muore, ma la sua politica verso il Forteto purtroppo gli sopravvive; gli affidi del Tribunale dei minori continuano ignorando mediante uno studiato espediente tecnico la sentenza di condanna del 1985. Alla fine i ragazzi consegnati saranno in tutto cinquantotto, dei quali troppi passeranno dalla camera del Fiesoli.
1999
Esce il primo libro sul Forteto delle prestigiose edizioni del Mulino: Forme di cultura e salute psichica. Universo simbolico, ethos, areté e regole di relazione nel mondo del Forteto di Giuseppe Ferroni. Ora hanno pure l’areté. L’accesso alle edizioni del Mulino (ben tre volumi) non sembra il risultato di un’iniziativa partita dal duo Fiesoli-Goffredi: le testimonianze raccolte sulla presenza in Forteto, già dai primi tempi di Barberino, di Achille Ardigò, illustre intellettuale della cerchia del Mulino nonché storico collaboratore di Dossetti, sommate alle frequenti comparse del Goffredi in convegni, incontri, lezioni in area bolognese, spingono in una sola direzione: se il sostegno giudiziario che ha consentito trent’anni di Forteto è venuto da Firenze con Giampaolo Meucci, quello culturale più importante arriva da Bologna, opera del dossettiano Ardigò.
GIUGNO 2001
Su Testimonianze numero 417 dedicato alle «Questioni di genere e diritti delle donne», esce l’articolo di Francesco Bezzi “Le libere donne del Forteto”.
ESTATE 2001
I missionari comboniani di Alex Zanotelli (altra icona del “donmilanismo”) organizzano a Barbiana un campo estivo. I giovani sono accolti da Michele Gesualdi, «Nanni, il falegname di Barbiana, e Rodolfo, fondatore del Forteto».
19 MAGGIO 2002
Prima marcia di Barbiana. Edoardo Martinelli contesta vivacemente la partecipazione del gruppo del Forteto alla marcia. In seguito, amareggiato, Martinelli scriverà: «L’espressione più alta della marcia di Barbiana, il sindaco Elettra Lorini e la Fondazione Don Lorenzo Milani, vanno a braccetto con Rodolfo». Rodolfo Fiesoli sarà per anni, fino all’ultimo arresto, incontestato consigliere del Centro documentazione don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana.
31 GENNAIO 2003
Firenze. Tra i relatori del convegno “Minori, diritto o punizione”, organizzato dal gruppo Ds regionale e Istituto Gramsci, è presente «Luigi Goffredi, presidente Fondazione Il Forteto Onlus».
2003
Esce il secondo testo del Mulino: La Strada stretta. Storia del Forteto, di Nicola Casanova, presentazione di Franco Cardini. A settembre i missionari di Zanotelli fanno tappa a Barbiana con la “Carovana della Pace”. Pranzo al Forteto dove, testuale, «più famiglie alla luce del vangelo “vivono controcorrente” attraverso il lavoro di diverse cooperative e la comunione dei beni».
DICEMBRE 2003
Sul mensile Diario, tra gli esempi della «meglio gioventù» esce un profilo encomiastico di Goffredi. Principale merito: aver «approfondi[to| l’operato di un giudice, Meucci, allora secondo presidente del Tribunale dei minorenni di Firenze, famoso giurista e filosofo di rinnovamento».
MARZO 2005
Tra fondazioni, libri, inviti a convegni e ruoli istituzionali, il Forteto è sulla cresta dell’onda. In un’intervista pubblicata su AAM-Terra nuova Goffredi dichiara che sta studiando il modo di equiparare giuridicamente la dimensione comunitaria – in materia, ad esempio, di eredità e di questioni fiscali – alla famiglia».
1-2 LUGLIO 2005
Espugnata, a quanto pare, l’università, a Firenze il Forteto punta al bersaglio grosso: René Girard. “Crisi dell’educazione o educazione della crisi?” è il convegno internazionale, organizzato dalla fondazione Il Forteto, che si svolgerà venerdì 1 luglio (...) nell’aula Magna dell’Università degli Studi di Firenze. (...) Sarà aperto dall’assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri, dal rettore dell’Università Augusto Marinelli e Stefano Tagliaferri presidente della comunità montana del Mugello. Il progetto, che ha come punto di riferimento la figura e l’azione di don Lorenzo Milani (...) è finalizzato a promuovere le relazioni dei bambini nelle classi (...) creando una sorta di piccola comunità all’interno della scuola (...) secondo l’esempio della scuola di Barbiana. «È nostra intenzione inserire il progetto anche nella nostre scuole fiorentine», ha detto Lastri. «Il convegno sarà un momento di riflessione sul sistema teorico dell’antropologo René Girard, del quale verrà proiettata un’intervista video – ha spiegato Luigi Goffredi – che offre un punto di vista innovativo. Durante il convegno verranno affrontati alcuni punti della teoria dell’antropologo». Il convegno viene organizzato con la collaborazione del dipartimento di Scienze dell’educazione e processi culturali e formativi dell’Università di Firenze, e ha il patrocinio del Comune di Firenze e del Cesvot.
SETTEMBRE 2005
Le Missioni Consolata includono il Forteto nel servizio così presentato: «Comunitario è bello. Un numero crescente di famiglie vivono insieme, felici, con sobrietà e in spirito di solidarietà e condivisione: una risposta al bisogno di “umanità” e una sfida controcorrente all’individualismo, egoismo e mode consumistiche».
2008
Ancora un testo del Mulino, La contraddizione virtuosa. Il problema educativo, don Milani e il Forteto, di Nicola Casanova e Giuseppe Fornari.
4 FEBBRAIO 2010
Senato, organizzata dal gruppo Pd, nella sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca, presentazione del libro di Rodolfo Fiesoli Una scuola per l’integrazione.
GIUGNO 2011
Per le edizioni Falco di Cosenza esce il libro di Fiesoli Fili e nodi. La prefazione è del presidente della Provincia di Firenze. Andrea Barducci.
DICEMBRE 2011
Rodolfo Fiesoli viene arrestato per supposti atti di zoofilia e pedofilia commessi all’interno della cooperativa. Poco dopo nasce il comitato “Vittime del Forteto”, presidente è Sergio Pietracito. Intorno al comitato si attivano blog e pagine Facebook.
13 APRILE 2012
Teatro Giotto di Vicchio. Assemblea sul Forteto organizzata dalla consigliera comunale del Pdl Caterina Coralli, intervengono Sergio Pietracito ed Edoardo Martinelli, ma sono molte e impressionanti le testimonianze.
1 GIUGNO 2012
La Regione Toscana crea una Commissione d’inchiesta sul Forteto. Presidente Stefano Mugnai del Pdl, vicepresidente Paolo Bambagioni del Pd.
24 OTTOBRE 2012
Nelle pagine fiorentine del Corriere della Sera esce il documentato servizio “Dietro una sentenza ignorata per 30 anni” del giornalista Eugenio Tassini. È l’inizio della fine dell’omertoso silenzio stampa.
15 GENNAIO 2013
La relazione finale della Commissione d’inchiesta sul Forteto, approvata all’unanimità, viene presentata in aula. Il fatto è senza precedenti nella storia delle regioni italiane, ma viene ignorato dai maggiori quotidiani nazionali. A ottobre, al Pala-giustizia di Firenze, inizia il processo sulla vicenda Forteto.
17 GIUGNO 2015
Il tribunale di Firenze condanna Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi rispettivamente a 17 anni e mezzo e a 8 anni di reclusione per le accuse di violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti degli ospiti della struttura. Vengono condannati anche altri 15 imputati dei 23 a processo, ai quali l’accusa contestava il reato di maltrattamenti, con pene tra 1 e 8 anni.