varie, 24 giugno 2015
TRASLOCHI
«Negli ultimi tempi sono entrato in case già pronte e spostavo solo i vestiti. Adesso vorrei godermi anche la casa milanese, vicino al Castello» (Alessandro Matri).
PIANGERE «Li ho sentiti anch’io quelli che dicono di non averlo mai fatto, invece sai quanti ne ho visti piangere... Io stesso, da bambino, ero stato educato a non farlo perché l’uomo “non può’’. Forse è per questo che mi tenevo tutto dentro. Ma è sbagliato, è ipocrita» (Mauro Bergamasco).
AGGRESSIVI «La mia impronta prevede grandissima aggressività. Certo, si può correre qualche rischio ma questo è il calcio in cui credo. La fase difensiva sarà curata come tutte le altre fasi di gioco. Per fare tante reti non è importante schierare undici centravanti» (il nuovo tecnico della Fiorentina Paulo Sousa).
INTELLIGENTISSIMO «Quando si giocava si pensava al campo: nessuno di noi si vedeva vent’anni dopo. Una cosa, però, me la ricordo bene: era un giocatore straordinario, intelligentissimo. Con lui, la palla cantava anziché rotolare» (Angelo Di Livio parlando di Paulo Sousa).
TIMIDO «Non penso di essere diverso come pilota e come uomo. Sono più maturo, più cosciente, un po’ più calmo. Meno duro di prima. Io sono timido: il successo, arrivato presto, mi faceva essere chiuso e diffidente. Ora conosco meglio la gente e vivo più rilassato» (Fernando Alonso).
VIAGGI «Quando ho lasciato il calcio mi sono messo in viaggio. Da solo. La condizione ideale per assimilare dagli altri. Ho girato in tutto il mondo, cento nazioni in tre anni. Dopo una carriera di soli hotel e stadi, volevo vedere i luoghi, parlare con le persone» (Hidetoshi Nakata).
NUMERI «L’unico che prova sempre la giocata è Neymar. Il problema è che quando lo fa lo criticano. Mentre trovo quasi normale che gli avversari lo picchino: succedeva anche a me. Se facevo qualche numero sapevo che, specie qui in Sud America, poi mi sarebbe arrivato addosso qualcosa… Ma i miei erano altri tempi» (l’ex portiere colombiano René Higuita).
AVVERSARI «Quintana, visto il tipo di percorso, è l’avversario più pericoloso per Nibali. Mi fa una paura... questo in salita è forte. Poi è giovane, quindi in teoria dovrebbe essere cresciuto, più forte dello scorso anno quando vinse il Giro. Però c’è la tappa del pavé e lì Quintana potrebbe pagare» (c.t. della nazionale azzurra di ciclismo Davide Cassani).