varie, 22 giugno 2015
CUORE «Ho uno dei cuori più testati al mondo, a poterlo vendere varrebbe tantissimo. Non mi ero mai detto “Non giocherai mai più”, perché mi avevano sempre detto solo “Devi riposarti”
CUORE «Ho uno dei cuori più testati al mondo, a poterlo vendere varrebbe tantissimo. Non mi ero mai detto “Non giocherai mai più”, perché mi avevano sempre detto solo “Devi riposarti”. Ogni tanto penso che ho fatto un anno di vacanza non programmata e mi sono allungato la carriera» (Jonathan Biabiany, a cui a settembre 2014 fu diagnosticata un’aritmia cardiaca). TAMBURO «Il calcio è come un grande tamburo, e se lo usi per una giusta causa si sente in tutto il mondo» (David Trezeguet, che aiutando un progetto per gli ex bambini soldato africani). RAZZISMO «All’inizio, da bambino, sui kart, molti bianchi m’insultavano e io mi divertivo a batterli in pista. Adesso sono accettato da tutti, ma so che in altri sport non è così. Nel calcio c’è parecchio razzismo. E’ difficile da combattere, perché è arduo far cambiare idea alla gente ignorante» (Lewis Hamilton). CARBONE «Studiare non è mai stato il mio forte, se non ci fosse stato il calcio sarei finito a vendere carbone insieme a mio padre. La prima cosa che ho imparato nella vita è stata il sacrificio, nel dover aiutare la famiglia a mettere ogni giorno del cibo a tavola. Quei giorni me li porto dietro, e ci penso ogni volta che scendo in campo» (Angel Di Maria). FILOSOFI «Prima di trasferirmi in Inghilterra studiavo Filosofia e mi è sempre piaciuto capire ciò che c’è dietro ogni cosa. Non penso che ci sia una verità assoluta e credo che tante letture del mondo possano essere corrette. Sono una persona molto riflessiva: talvolta, però, si trasforma in un limite» (Marco Fassinotti, primatista italiano nel salto in alto). SIMBOLI «Mi sento un po’ un simbolo per tanti ragazzi che giocano nelle categorie inferiori e desiderano di poter arrivare in un grande club. Io ce l’ho fatta a ventinove anni. So da dove sono partito e non dimentico i sacrifici fatti in questi anni» (Mirko Valdifiori, che ha appena firmato col Napoli). ULIVI «Spostarmi tanto mi ha costretto a confrontarmi con le tipicità di ogni regione. Mia madre era slovena: noi slavi abbiamo una capacità di adattamento straordinaria, e ogni riferimento a certi presidenti non facili è puramente voluto. Dal Pescara di Galeone in poi la gavetta è stata tanta. Quattro promozioni in A, cinque anni a Napoli, la Lazio in due riprese. In Sicilia mi ero innamorato degli ulivi, turti per lu dolore» (Edy Reja).