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 2015  giugno 22 Lunedì calendario

Mario Boneschi (1907-1991) non è stato soltanto un autorevole avvocato milanese, ma ha avuto anche un forte interesse per la ricerca storica e per il giornalismo: tant’è vero che collaborò al «Corriere della Sera» negli anni successivi alla caduta del fascismo

Mario Boneschi (1907-1991) non è stato soltanto un autorevole avvocato milanese, ma ha avuto anche un forte interesse per la ricerca storica e per il giornalismo: tant’è vero che collaborò al «Corriere della Sera» negli anni successivi alla caduta del fascismo. Adesso Elena Savino — oggi la maggiore studiosa di Boneschi — ha curato la pubblicazione del volume Quattro ritratti politici controcorrente (Biblion Edizioni, pagine 175, e 12), che dà subito la misura della chiarezza e della profondità con cui Boneschi illustra le figure di Nievo, di Cavallotti, di Amendola e di Pareto: figure molto diverse fra loro, eppure indicative dell’«itinerario storico e politico» dello stesso Boneschi, come opportunamente sottolinea Elena Savino. Dopo un profilo del 1952, dedicato allo scrittore garibaldino Ippolito Nievo, segue il vivace ritratto di Felice Cavallotti, che Boneschi definisce «politico dallo sguardo acuto, dalla coscienza retta e dalle forze potenti», in grado di esercitare, da solo, «le funzioni di un vero tribunale della libertà». Non meno suggestive sono le pagine su «il pensiero e l’opera» di Giovanni Amendola, di cui è illustrata la vicenda ancor prima che il leader liberaldemocratico diventasse protagonista dell’antifascismo e leader dell’Aventino, che Boneschi arriva a definire come «Golgota per i suoi autori, Rupe Tarpea per i suoi persecutori, Termopili per la libertà». Non meno originale, anche nella parte duramente critica verso il diretto interessato, è il capitolo dedicato al sociologo Vilfredo Pareto e alla sua visione politico-sociale, giudicata, non senza qualche eccesso, come «un’ideologia di parte che è clamorosamente fallita, per aver agito in senso opposto al moto della storia». Comunque, al di là di altri giudizi polemici, queste pagine danno subito la misura dell’intelligenza di Boneschi, in grado di esprimersi con una libertà che è misura del suo carattere sempre indipendente.