Paolo Berizzi, la Repubblica 20/6/2015, 20 giugno 2015
IL PRIMO GIORNO DI CORONA LIBERO E IL SELFIE SUL WEB SCATENA I FAN
MILANO.
Potrà mai, nell’era del selfie, uno che lanciava mutande- gadget dal balcone di casa ai fan assiepati sul marciapiede; uno che si è mostrato in tutta la sua anatomia sotto la doccia in un film-documentario (“Videocracy- basta apparirire” di Erik Gandini); uno che ha corrotto un secondino per farsi fotografare in cella a San Vittore e monetizzare con il rotocalco di turno; potrà mai uno così resistere alla tentazione di farsi un selfie e spararlo su Instagram nemmeno 24 ore dopo essere uscito di prigione?
Se la domanda è retorica e la risposta scontata, altrettanto prevedibile, a questo punto - ma andava certificato - è l’esito della prima operazione mediatica prodotta da Fabrizio Corona neo-riemerso dalle patrie galere. Il fin troppo puntualissimo selfie. Eccolo. Lui un po’ stanco, lo sguardo in fotocamera. Intorno i suoi collaboratori più stretti: quattro persone, tutte taggate. Assunta De Prisco, Francesca Persi, il braccio destro Armando Limone, e Christian Contessa. Contabilizzando in “cuoricini” (l’equivalente su Instagram del “like” di Facebook), la foto ne ha incassati 4.600 in un’ora. E oltre 600 commenti. È l’accoglienza social con cui il popolo coronizzato -682mila fan sul profilo fb, quasi 70 mila “mi piace” - ha accolto il “buongiorno” fotografico del loro idolo. Nemmeno il tempo di atterrare nella comunità Exodus di don Mazzi in quel di Lonate Pozzolo - il luogo dove l’ex agente fotografico è stato affidato in prova ai servizi sociali e dove dovrá scontare il suo residuo di pena ed ecco che la catarsi inizia sotto il solito segno. Apparire. La cifra della vita di Corona. La sua ossessione.
«Sono ancora stravolto per questa grande emozione, ma sto cominciando ad ambientarmi», ha riferito al suo avvocato Ivano Chiesa. Si vede. Liberissimo di fare scatti con chi vuole. Ma chi si aspettava, o sperava, che Corona appena uscito dal carcere di Opera si mettesse li quieto e tranquillo attenendosi a un più opportuno e sobrio silenzio, ha dovuto ricredersi. Non è possibile. No se puede. Anzi si, se è un selfie se puede, come ha hashtagato il suo primo post l’ex marito di Nina Moric (“ho attraversato la tempesta, ho lottato fino all’ultimo, è stata dura ma necessaria”). Redento? Pronto a curare la dipendenza (ammessa a rate ma ammessa) dalla cocaina e dai pilloloni energizzanti? «Lo aspettavo, Fabrizio ha una ricchezza e una sensibilità che non si conoscono », ha detto Don Mazzi. «Era già stato qua un mese, alle sei e mezza del mattino era già in palestra con venti ragazzi. Tutti figli di buona donna. Li faceva sudare ». Curiosità: la comunità Exodus ospita quel Lele Mora che di Corona è stato affettuoso pigmalione. E che viene a curare l’orto. Dice Mora: «Quando ho saputo della scarcerazione di Fabrizio, ho avuto un sussulto di gioia. Gli ho voluto e gli voglio ancora bene. Ma, se lo incontrerò in comunità, non lo abbraccerò. Gli stringerò la mano. Non ho niente da dirgli». Vecchie ruggini, interviste in takle, sentimenti spezzati. «Non sapevo che fosse dipendente dalla cocaina. Da altre sostanze sì» - ha aggiunto l’ex agente dei vip - . Il Corona visto da Mora? È una persona malata., soffre di tre malattie. Una depressione pesantissima, una dipendenza dai soldi e un’altra cosa che non sta a me dire. Deve curarsi, non può stare in carcere». È il buon proposito annunciato da Corona giovedì. «Non tornerò più in carcere». Come se dipendesse solo da lui. I fan su FB gli fanno coraggio. “Chi scrive commenti negativi contro Corona credo non abbia un’idea chiara dei reali problemi che abbiamo in Italia, era una vergogna che Corona fosse ancora in carcere!!!!”, scrive Stefania Sbicego. “Forza Fabrizio, fai vedere chi sei”, chiosa Davide Signorelli. Pronti via. Primo giorno prima uscita sui social network. Poteva essere diversamente? In un cortile in corso Como c’è un loft dove Corona ha dato lavoro a una quindicina di persone. Un tempo la società si chiamava Corona’s. Poi Fenice. Si occupano di social, di pubblicità, di eventi, di sponsorizzazioni. Dall’incubatore è nata l’esperienza del sito Social Channel. «Fabrizio è riuscito a mettere su un’azienda anche in carcere». Armando Limone ricorda Vocelibera.net, la redazione digitale dei detenuti creata da Corona nel penitenziario di Busto Arsizio. Le cronache ricordano anche altro dell’ex re dei paparazzi. Appena uscito da San Vittore, nel 2007, sfiló sulla passerella di Carlo Pignatelli. Per ora, con addosso una condanna a 13 anni e due mesi, riparte da un selfie.
Paolo Berizzi, la Repubblica 20/6/2015