Roberto Giardina, ItaliaOggi 20/6/2015, 20 giugno 2015
LA STORIA EUROPEA IN UN QUADRO
Berlino
Il ritratto di una signora dai capelli rossi, e una storia europea. Il 24 giugno da Sotheby’s andrà all’asta il quadro di Gustav Klimt che ritrae Gertrud Loew, un capolavoro del ventesimo secolo. Si prevede che verrà aggiudicato per una cifra dai 12 ai 18 milioni di sterline (16,8-25,2 mln euro).
Probabilmente si dovrà sborsare molto di più per aggiudicarsi la tela, stretta e alta (46x130 centimetri). Nel 2010 il ritratto di Adele Bloch raggiunse i 61,5 milioni di euro. Il volto melanconico di Gertrud è quello dell’Austria Felix pochi anni prima della sua scomparsa nella Grande guerra, e dell’incombente tragedia nazista. Aveva appena 19 anni quando l’artista la dipinse nel 1902. Klimt stava per diventare la star indiscussa di Vienna, il pittore ricercato dalle signore. A 18 anni si debutta in società, e la ragazza è già in età da marito. Il committente fu il padre, Anton Loew, proprietario del sanatorio nel sobborgo di Punkersdorf. Tra i suoi pazienti Gustav Mahler, Wittgenstein, lo stesso Klimt.
Gertrud, che preferisce farsi chiamare Gertha, si sposa infatti l’anno seguente con l’imprenditore Johann Arthur Eisler von Terramare. Fu un matrimonio d’amore? Probabilmente no. Ma il romanticismo non è di moda, non è elegante nella Vienna d’inizio secolo. Basta leggere Arthur Schnitzler. L’unione finisce con il divorzio, dopo la morte, a pochi mesi, della figlia di Gertha. Nel 1907 muore il padre, e la giovane donna assume la direzione del sanatorio. Non era una fragile bellezza, come si può credere non osservando bene il quadro. Negli occhi e nella bocca si intuiscono intelligenza e fermezza. Gertha dovrà attendere nove anni, per risposarsi infine nel 1912 con l’industriale ungherese Elemér Baruch Felsöványs. Avranno tre figli, l’impero austro-ungarico scompare nella guerra. Nel 1923 Gertha è vedova.
Nel 1938 l’Anschluss unisce l’Austria, paese natale di Hitler, al Reich tedesco. I nazisti chiudono il sanatorio e Gertha, l’anno seguente, appena in tempo si rifugia a Londra, e poi raggiunge gli Stati Uniti, dove morirà a Nemlo Park, in California, nel 1964 a 81 anni.
Ora la sua storia diventa quella del suo ritratto. Nel 1939, alla vigilia della seconda guerra mondiale, il ritratto finisce nelle mani di Gustav Ucicky, 40 anni, che lo eredita dalla madre, la lavandaia Maria Ucicka, che fu una modella di Klimt (e non è chiaro come il quadro sia arrivato a lei). Probabilmente è un figlio illegittimo di Klimt. Uno dei tanti. Ucicky lavora nel cinema, è stato uno dei collaboratori di un certo Mihály Kertész, che nel 1926 emigrerà a Hollywood e diventerà famoso con il nome di Michael Curtiz, il regista di Casablanca.
Ucicky resta a Vienna e lavorerà senza problemi sotto i nazisti, producendo film di propaganda. E compra diverse tele del suo probabile padre, tra cui Wasserschlangen, andato all’asta nel 2013 per 112 milioni di dollari (100 mln euro). Ucicky morirà nel 1961. Nel settembre del 2013 il ritratto di Gretha, con molte altre opere, finirà nella fondazione Gustav Klimt, voluta da sua figlia Ursula. Ma gli eredi della fragile (in apparenza) ragazza della Belle Epoque hanno fatto valere i loro diritti: i milioni che la tela raggiungerà all’asta verranno spartiti tra i nipoti di Gretha e la fondazione. Si può solo sperare che l’acquirente sia un museo europeo: i quadri, come i vini, andrebbero gustati e ammirati dove vengono prodotti. Ma questa è una discutibile valutazione personale, che non tiene conto del loro valore venale.
Roberto Giardina, ItaliaOggi 20/6/2015