20 giugno 2015
Vito Lombardo, 47 anni. Originario di Caserta ma residente da vent’anni in provincia di Treviso, disoccupato, precedenti per reati contro il patrimonio, un anno fa aveva lasciato la moglie infermiera, da cui aveva avuto un figlio, perché si era invaghito di una Vania Lazzarato di anni 42
Vito Lombardo, 47 anni. Originario di Caserta ma residente da vent’anni in provincia di Treviso, disoccupato, precedenti per reati contro il patrimonio, un anno fa aveva lasciato la moglie infermiera, da cui aveva avuto un figlio, perché si era invaghito di una Vania Lazzarato di anni 42. Quindi aveva accolto a casa la nuova compagna e le sue tre figlie. Nella stessa casa però si presentava spesso, rimanendoci a dormire, il di lei marito Amedeo Bonan, 53 anni. La convivenza causava tra i due uomini litigi continui con minacce e botte. Vito non sopportava più la presenza di Amedeo e voleva che tutta la famiglia lasciasse la sua abitazione, tanto più che Vera intendeva lasciarlo perché s’era invaghita di un terzo uomo. L’altra sera, dopo l’ennesima discussione, i due coniugi con una scusa condussero il Lombardo a Fontane di Villorba, in una zona immersa nel verde, tra campi di pannocchie, vecchie case contadine e rare villette basse, e lì gli sfondarono il cranio a colpi di pietra e di mattarello, che la donna s’era portata appositamente da casa. Quindi gettarono il cadavere in un canale tra due campi e se ne andarono via. Il corpo, trovato due giorni dopo nell’acqua da un operario che falciava il fossato. Sera di martedì 16 giugno a Borgo Capriolo, a due chilometri da Treviso.