Alessandra Rizzo, La Stampa 20/6/2015, 20 giugno 2015
SI NASCONDE NEL CARRELLO DELL’AEREO E PRECIPITA SU LONDRA
Erano a pochi chilometri dalla meta. Dopo un viaggio di 13 mila chilometri e 11 ore da Johannesburg, Sudafrica, a Londra, in condizioni terribili. Non su un barcone, ma nel vano del carrello di un volo di linea. Con temperature che scendono fino a meno sessanta. Quando il Boeing 747 aveva quasi completato la discesa verso Heathrow, sopra il quartiere residenziale di Richmond, il vano si è aperto, e i due uomini sono precipitati da oltre 400 metri, finendo sul tetto di un negozio. Uno è morto sul colpo, l’altro è gravissimo.
Il Boeing 747 della British Airways è atterrato all’aeroporto londinese di Heathrow intorno alle 6.30 e alle 9.30 il corpo di un uomo è stato trovato sul tetto di un ufficio a Richmond, quartiere a sud della capitale che si trova sulla rotta per Heathrow. Al momento della caduta l’aereo aveva già cominciato la sua discesa e si trovava a un’altitudine di circa 430 metri. I due sarebbero riusciti a nascondersi nel vano carrello quando il Boeing 747 si trovava ancora sulla pista in Sudafrica. Scotland Yard ha aperto un’inchiesta ma secondo quanto già emerso le ferite della vittima sarebbero compatibili con una caduta di molti metri, anche se a spiegare esattamente la causa della morte dell’uomo sarà l’autopsia.
La temperatura nel vano carrello durante un volo può toccare i 50-60 gradi sottozero ed è possibile che i due clandestini siano riusciti a entrare nella stiva dei bagagli. «Se i due uomini non facevano parte dello staff della compagnia aerea o dell’aeroporto ma sono comunque riusciti a entrare nel velivolo, allora questo diventa anche un problema di sicurezza. Come sono riusciti a entrare nella zona ristretta dello scalo di Johannesburg?» dice l’esperto di aviazione David Learmount, che aggiunge: «Nel vano carrello, le chance di sopravvivenza sono minime: o muori congelato a temperature di 50 gradi sottozero o per mancanza di ossigeno ad un’altitudine di 12.000 metri».
L’aeroporto Or Tambo di Johannesburg ha fatto sapere che le autorità sudafricane stanno collaborando con l’inchiesta e che le misure di sicurezza sono state rafforzate. Specificano che si tratta del primo caso del genere negli ultimi dieci anni. Anche la British Airways parla di caso «molto raro».
Ma a Richmond, i residenti ricordano altri casi disperati. Tre anni fa, un migrante di 26 anni del Mozambico, José Matada, è morto precipitando da un volo della British Airways proveniente dall’Angola.
L’uomo era sopravvissuto per quasi dodici ore, ma, secondo un’inchiesta, era «morto o quasi morto» al momento in cui ha toccato il suolo dopo la tragica caduta.