Caris Vanghetti, Panorama 18/6/2015, 18 giugno 2015
ROMA, LA BANCAROTTA NASCOSTA NEI CONTI
La spending review in Italia non ingrana, in generale, ma a Roma ancora di più. Il Comune, di fatto, è in default. Ma siccome pare brutto lasciare fallire la Capitale, tutti gli italiani tramite il governo nazionale ogni anno sono costretti a regalare almeno 500 milioni al Campidoglio per pagare debiti vecchi e decrepiti. Ciononostante, mentre infuria l’inchiesta Mafia Capitale, le passività del Comune continuano ad aumentare.
Nel marzo 2008 la situazione economica di Roma era così disperata che il governo decise di «staccare» quasi 13 miliardi di debiti dai conti del Campidoglio per affidarli a un commissario che si occupasse di gestirli in modo da alleggerirne il peso. Lo scopo ufficiale era quello di ripagare i creditori, rateizzando, ma ha comportato anche un beneficio immediato per il Comune. Conferendo infatti a un soggetto esterno al Campidoglio i debiti, questi scomparivano dal bilancio, interessi compresi. Lo Stato si sarebbe impegnato a versare ogni anno alla gestione commissariale circa 300 milioni e Roma ne avrebbe dovuti incassare altri 200 con l’addizionale Irpef e con una sovrattassa sui diritti d’imbarco.
In principio furono trasferiti alla gestione commissariale 12,79 miliardi di debiti e 3,2 miliardi di crediti. Poi, scavando nei conti, si è scoperto che i debiti contratti fino al 2008 erano di più e così la cifra è lievitata fino ai 22,45 miliardi del 2010. L’ultimo dato disponibile risale al dicembre 2013, quando i debiti ammontavano a 14,96 miliardi, molti meno rispetto a tre anni prima.
Il problema è che il Comune, ogni volta che trova nuovi debiti o crediti che risalgono alle gestioni fino al marzo 2008, li trasferisce alla gestione commissariale, rendendo sempre più difficile capire se il rimedio stia funzionando e fino a che punto. Ma tant’è. Guardando il bilancio 2014 del Campidoglio si scopre che i debiti della città continuano a salire. Al 31 dicembre 2013 ammontavano a 2,89 miliardi mentre alla fine del 2014 erano arrivati a 2,98 miliardi, senza contare che nello stesso periodo i debiti a breve sono saliti da 1,67 miliardi a 1,77. Nel frattempo il governo deve decidere se dare altri 490 milioni al Campidoglio per il Giubileo. Soldi di tutti noi, romani e non.