Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  giugno 17 Mercoledì calendario

IL VENEZIA CALCIO È GIÀ A CORTO DI SOLDI. IL RUSSO NON VERSA

Non c’è solo l’esito delle amministrative ad aver scioccato Venezia. La Serenissima, infatti, rischia di perdere la sua squadra di calcio che dal 2011 è nelle mani dell’imprenditore russo Jurij Korablin. Il Football Club Unione Venezia srl, controllato dalla Venice Football Academy, è infatti sull’orlo della liquidazione coatta e il collegio sindacale presieduto da Robero Querci della Rovere ha dato mandato a un legale di fiducia di presentare un ricorso al tribunale volto ad ottenere il decreto di accertamento della causa di scioglimento della società. Il bilancio allo scorso giugno su è chiuso infatti con una perdita di oltre 2,5 milioni di euro che è stata ripianata mediante integrale utilizzo dei versamenti in conto capitale, iscritti a bilancio per 9 mila euro e per i restanti 2,5 milioni mediante il parziale utilizzo dei versamenti in conto copertura perdite. Il Venezia, iscritto al campionato Lega Pro unico, ha visto il mol scivolare a -3,1 milioni dai -2,6 milioni del precedente esercizio e lo stesso Korablin nella relazione sulla gestione ha sottolineato il «rischio di liquidità a causa dell’esiguità dei ricavi in relazione ai costi di gestione». Perciò «è necessario il costante apporto di equity da parte del socio che si è impegnato a versare 2,8 milioni nella stagione 2014/2015». Ma quei soldi sono arrivati solo in minima parte e ora il Venezia, senza nuovi capitali, ha eroso il capitale di 29 mila euro: di qui il rischio concreto di liquidazione, a meno che arrivi un assegno dalla Russia.
Andrea Giacobino, ItaliaOggi 17/6/2015