Riccardo Ruggeri, ItaliaOggi 16/6/2015, 16 giugno 2015
IL 71% DEGLI SVIZZERI HA BOCCIATO IL REFERENDUM DI SINISTRA E VERDI CHE VOLEVA TASSARE AL 20% LE SUCCESSIONI OLTRE I 2 MLN DI FRANCHI
Domenica si è tenuto in Svizzera, proposto dalla Sinistra rossa e verde e dagli evangelici, un referendum per «tassare le eredità milionarie, utilizzando i ricavi per finanziare la Avs (Assicurazione vecchiaia e superstiti)». In termini pratici si trattava di assoggettare a imposta (20%) la parte di successioni e donazioni eccedente i 2 milioni di franchi, per tutti gli eredi, tranne il coniuge.
Immaginate cosa avrebbe significato per i proprietari di piccole e medie aziende, alla morte del titolare, pagare il 20% cash del patrimonio. I grandi gruppi, locali o stranieri, molte se le sarebbero prese per un tozzo di pane. La proposta era però congegnata nel modo astuto, tipico delle sinistre, perché collegava il nuovo balzello a uno scopo nobile come l’AVS (Assicurazione Vecchiaia e Superstiti, pagata da tutti per qualsiasi prestazione lavorativa dai 20 ai 65 anni), addirittura con effetto retroattivo al 2012. Al contempo, la riscossione veniva spostata a livello federale.
La motivazione apparentemente nobile di finanziare la AVS era già prevista dall’art. 130 cpv 3 della Costituzione, attraverso l’aumento iva, per cui la proposta era chiaramente una furbata. Trascurava poi il fatto che in Svizzera c’è già una patrimoniale annuale, quindi i patrimoni già oggi vengono tassati due volte, al momento in cui si costituiscono e con la patrimoniale annuale, una terza volta pareva francamente troppo. Eppure, un importante esponente del Partito Socialista (in Italia si chiamano Democratici) ha dichiarato: «Ereditare significa maggior benessere e qualità della vita senza aver fatto nulla per ottenerli». Ragionamento ridicolo al quale sarebbe ovvio rispondere «... e allora cosa hanno fatto di nobile coloro che riceverebbero dallo Stato quella porzione di tasse incassate a sbafo?» Costoro sottolineavano poi come avrebbe riguardato appena l’uno per cento della popolazione, come se una legge illiberale lo fosse meno se riguardasse fosse pure una sola persona.
La Svizzera è da anni sotto attacco di Usa e Europa, proprio perché è rimasto l’ultimo Paese liberale, garantisce uguali opportunità di partenza e poi ciascuno si gioca la sua vita e ottiene ciò che le spetta, e chi sbaglia paga (la Magistratura è lì, occhiuta, a controllare). Nei Paesi ex liberali ciò non avviene più, quelli della classe dominante fanno cose orripilanti ma non vanno più in galera, altri corrompono con quattrini dei servizi segreti (rigorosamente neri) funzionari di banca svizzeri per ottenere informazioni riservate su clienti, e costoro vanno pure, con salvacondotti, a fare conferenze a economisti d’accatto, che li ascoltano rapiti. Insomma il mondo liberale della mia infanzia e della mia maturità, con l’arrivo dei vari Clinton, Blair, e compari, si è capovolto. Di notte delinquenti, di giorno ideologi egualitari, alla ricerca del mondo perfetto, scimmiottando quello dei Padri Pellegrini e dei giacobini. Via via che vengono alla luce le loro sconcezze, si capisce che il mondo perfetto era solo per loro.
In Svizzera forse nulla di tutto questo, io liquiderei l’iniziativa referendaria di socialisti e verdi come banale invidia umana, che colpisce ciascuno di noi, ma forse quelli di sinistra sono più esposti e predisposti a questo male sottile dell’animo umano. Brutte bestie, le ideologie, di qualsiasi colore esse siano, comprese quelle che si dicono liberali (ma liberali non sono). Devono essere un prodotto dell’Evo moderno, perché il sommo Poeta colloca nei gironi dell’inferno invidiosi e superbi ma curiosamente non tratta gli ideologi. Probabilmente, è solo un problema di terminologia, saranno all’inferno sotto altri mantelli.
Comunque il popolo svizzero, dimostrando ancora una volta l’indubbia superiorità morale e intellettuale del popolo rispetto alle élite, ha clamorosamente bocciato un referendum che astutamente veniva spacciato a favore dei più deboli, mentre era esattamente l’opposto. I NO sono stati il 71% ma, quel che è più grave per i promotori, tutti i 26 Cantoni hanno votato compatti NO (un fatto raro). Cari amici svizzeri, voi che potete, guardate a Est.
Riccardo Ruggeri, ItaliaOggi 16/6/2015