C.G., Il Sole 24 Ore 14/6/2015, 14 giugno 2015
COSA PREVEDE IL TRATTATO DI WASHINGTON
Il 1° dicembre del 1959 dodici Paesi firmavano il Trattato Antartico, detto anche Trattato di Washington, con l’intento di cessare ogni rivendicazione territoriale sull’area a sud del parallelo con latitudine 60 gradi comprese la terraferma, le isole, i ghiacci e le zone marine. Lo scopo del trattato è stato quello di destinare ogni risorsa del territorio a scopo pacifico, escludendo ogni uso bellico e di sfruttamento economico. Questo vuol dire che i Paesi contraenti (agli iniziali 12 se ne sono aggiunti altri 40 per un totale di 52 Paesi) possono effettuare ricerche scientifiche sempre rispettando la preservazione di flora e fauna. I 52 Stati che hanno firmato il trattato si dividono tra Stati consulenti e Stati contraenti. Gli Stati consulenti (sono 29, fra cui l’Italia) hanno attività di ricerca sul territorio e sono spesso collegati tra loro in ricerche comuni: hanno diritto di voto e potere decisionale vincolante, mentre gli altri membri, che non svolgono attività di ricerca, non hanno diritto al voto. Questo delicato equilibrio tra interessi nazionali e interesse generale dell’umanità, è stato possibile grazie a un nucleo essenziale di principi sui quali si è progressivamente sviluppato un sistema normativo e istituzionale che oggi prende il nome di “Sistema del trattato antartico” e costituisce uno degli esempi più efficaci di cooperazione internazionale nel mantenimento della pace e nella gestione comune delle risorse di un intero continente. Ma l’elemento più originale introdotto dal Trattato Antartico resta il “congelamento” delle rivendicazioni territoriali, pregresse e future, su parti del continente antartico. Dei 12 iniziali Paesi contraenti, sono 7 quelli che avanzano rivendicazioni territoriali sull’Antartide (vedi grafico in alto). Ma gli altri 45 Paesi che hanno ratificato il Trattato non riconoscono quelle rivendicazioni o non hanno preso posizione.
Il Trattato insomma è riuscito ad evitare quello che sta avvenendo nell’Artico dove è iniziata la corsa verso l’accaparramento delle risorse naturali con gesti simbolici di occupazione come piantare la bandiera. Ma mentre l’Artico è un mare glaciale circondato da continenti e da Stati costieri che si contendono settori di sovranità, l’Antartide è un grande continente circondato dal mare e destinato a un immenso laboratorio di ricerca grazie al Trattato.
C.G., Il Sole 24 Ore 14/6/2015