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 2015  giugno 15 Lunedì calendario

Antonietta Gisonna, 51 anni. Napoletana d’origine, precedenti per spaccio, viveva nella periferia di Milano e nel suo modesto appartamento si prostituiva, facendosi chiamare Antonella, con uomini conosciuti via chat

Antonietta Gisonna, 51 anni. Napoletana d’origine, precedenti per spaccio, viveva nella periferia di Milano e nel suo modesto appartamento si prostituiva, facendosi chiamare Antonella, con uomini conosciuti via chat. «Gentile ma un po’ nevrotica», si vedeva spesso in cortile con la cagnolina Milly, meticcio col pelo maculato grigio e nero. Raccontava che quel cane era di una delle due figlie, rinchiusa nel carcere di Opera e condannata a più di vent’anni per storie di droga. Nel suo appartamento da qualche tempo si prostituiva pure il transessuale equadoriano Carlos Julio Torres Velesaca, 21 anni, che lei presentava a tutti come sua cugina. Venerdì sera i due presero a bere e a farsi di coca e andarono avanti così fino a sabato notte, quando d’un tratto, mentre chiacchieravano «di morti e di cadaveri», scoppiò una lite furibonda. A un certo punto il Torres Velesacas sfasciò mobili, ruppe specchi, poi prese un coltello e sferrò all’amica una decina di fendenti al collo fin quando la testa si staccò dal resto del corpo. Poi prese la testa e la lanciò dalla finestra della cucina, mandandola a rotolare in cortile. Infine, quando sentì il trambusto dei carabinieri sulle scale, chiuse la porta di casa e si barricò in bagno (una vicina di casa, svegliata dalle urla, ha sentito dei colpi sul pavimento, «come se qualcuno stesse sfondando le piastrelle con uno scalpello»; un altro vicino, dalla finestra, ha assistito al delitto: «Vedevo che affondava la lama e poi la trascinava per lacerare il corpo. C’era sangue ovunque»). Alle due di notte tra sabato 13 e domenica 14 giugno in un complesso di case popolari in via Giovanni Antonio Amadeo 33, periferia Est di Milano.