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 2015  giugno 13 Sabato calendario

I SEI MESI D’ORO DELLA BORSA MILANO LA MIGLIORE D’EUROPA

Milano superstar tra le Borse. A dispetto della lentezza con cui l’economia riprende la via della crescita, Piazza Affari ha già ingranato la quarta. Giunto ormai al giro di boa di metà anno, il suo indice principale, il Ftse Mib, da gennaio sta portando a casa un rendimento del 21%. Un’accelerazione ben più evidente di quanto sta avvenendo nel resto d’Europa dove uno degli indici più rappresentativi, l’Eurostoxx 50, non va oltre il +12,9%. Anche listini che rappresentano economie solide, come il Dax tedesco, che fa «solo» un+15%, il Cac40 di Parigi lo batte con un +16,4%, meno però di Milano.
Interesse crescente
Il dato forse più curioso, però, è che il listino italiano sta superando, quanto a rendimento, non solo i Paesi emergenti (il relativo indice elaborato da Msci fa appena un +2,1%), da tempo in difficoltà, ma anche l’azionario cinese fotografato dall’indice Hscei, che mostra un rialzo del 15,4%, per non parlare di Wall Street il cui S&P 500 avanza appena di 2,4 punti percentuali. Insomma, sul listino italiano, al di là delle notizie che giungono dalla Grecia e che ne deprimono qua e là i corsi (ieri ha chiuso in ribasso dell’1,27%), domina l’interesse degli investitori internazionali. Alla base dell’exploit ci sono diversi fattori «che vanno dalla ripresa dell’economia che dallo 0,6-0,7% di quest’anno dovrebbe accelerare nel 2016, ai dati trimestrali che hanno visto molte aziende superare le aspettative degli investitori», spiega Gianni Franco Papa, vice direttore generale di Unicredit e responsabile della divisione Corporate investment banking.
«Sovrappesare l’Italia»
Così soprattutto dall’estero piovono i consigli delle diverse banche d’affari che consigliano di acquistare titoli di Piazza Affari. Il Credit Suisse, per esempio, titola così la nota di giugno dedicata alla strategia azionaria: «Italia: riforme e slancio - perché rimane un tema chiave da sovrappesare». È quanto pensano i 160 investitori che in settimana hanno incontrato una cinquantina di società che rappresentano il 75% della capitalizzazione di Borsa, all’«Italian Investment Conference» organizzata da Unicredit e Kepler Cheuvreux. Interesse per la Borsa e per l’economia reale: «Viaggiando in Europa, Asia e Stati Uniti negli ultimi mesi tutti mi hanno dichiarato il loro interesse per il “Made in Italy” - conferma Papa - soprattutto per le medie capitalizzazioni tra i 300 e i 500 milioni, che hanno innovato e che esportano». Così l’Italia «che negli anni passati è stata pesantemente sottopesata, con molte posizioni corte, nei portafogli internazionali, viene oggi compensata da un deciso sovrappeso, anche in virtù di un’azione di governo apprezzata dagli investitori». Il capitolo delle riforme è centrale anche secondo Paola Toschi, market strategist di Jp Morgan Am. «Gli investitori contano sul nuovo corso in Italia - dice -. Il prosieguo dell’interesse per il listino italiano dipenderà in buona parte anche da quanto la politica riuscirà ad essere efficace nel percorso delle riforme, confermando la fiducia di chi investe».
I settori e i titoli
A pesare molto a Piazza Affari è stato il risveglio del pesante settore bancario. Unicredit, dopo aver centrato l’obiettivo dei 2 miliardi nel 2014, da inizio anno sale del 19%, Intesa Sanpaolo fa il +35%, dopo un trimestre con profitti per un miliardo. Per non parlare delle popolari, spinte dal risiko: la Bpm guadagna il 75%, il Banco Popolare il 52%, la Bper il 44%. In forma anche il settore dell’auto, con Fca che corre del 53%, e l’aerospazio, con Finmeccanica su del 51%. Bene il retail, la moda (Ferragamo fa +35%, Moncler +55%), i media e le tlc. Mediaset sale del 23%, Telecom del 34%.
Matricole in arrivo
Proprio Telecom porterà la prossima debuttante a Piazza Affari, ovvero le torri di Inwit a cui son bastati 47 minuti per coprire l’offerta intera. Buon segno per le altre - qualcuno scommette una trentina, tra il listino principale e Aim - che arriveranno di qui a fine anno. La grande attesa è tutta per le Poste, presto debutteranno Aeroporto di Bologna e Banca Sistema. Quel che è certo, come dice Barbara Lunghi, responsabile mercato primario per le Pmi di Borsa Italiana, «si è riaperta una finestra di opportunità per un listino dove l’interesse degli investitori internazionali non è mai mancato». Ma che ora è certamente aumentato.
Francesco Spini, La Stampa 13/6/2015