Massimo Calandri, la Repubblica 13/6/2015, 13 giugno 2015
LORENZO RITROVATO “PRONTO A TUTTO LA BEFFA DI ROSSI NON SI RIPETERÀ”
[Intervista a Jorge Lorenzo] –
BARCELLONA
Jorge Lorenzo dice che dopo aver vinto 3 gare di fila, non vuole smettere più. Gli piacerebbe andare avanti così fino a novembre, chiudere con 15 successi consecutivi. E il 5° titolo mondiale.
Intanto bisogna finire primi al Montmelò.
«Marquez è in ripresa, le Ducati vanno forte. E Valentino sogna di ripetere quel sorpasso all’ultima curva del 2009. Fu una delle più belle corse di sempre. Però allora era più furbo, più esperto. E’ passata una vita».
Da quando si è tornati a correre in Europa, Lorenzo sembra invincibile. Una macchina.
«Io stavo bene anche all’inizio della stagione. Solo che in Qatar c’erano problemi con l’imbottitura del casco, non vedevo quasi più. E in Texas avevo la bronchite, in Argentina abbiamo sbagliato la scelte delle gomme».
Quante scuse. Ma è così difficile ammettere le sconfitte?
«Niente scuse, era la verità. Una sfortuna incredibile. A volte non mi credono, chissà perché ».
Perché qualcuno pensa che lei sia orgoglioso ai limiti della superbia.
«Non mi conoscono. Credono di potermi giudicare da un’inquadratura alla televisione. Ma io nei box sono sempre molto concentrato, serio. Non riesco a sorridere. Questo non significa che sia antipatico. Nei momenti di tranquillità rido e scherzo».
Lo scorso anno aveva sbagliato la preparazione fisica. E regalato il mondiale a Marquez.
«Un grosso errore. Però è anche vero che la Yamaha nella prima parte della stagione era troppo nervosa, i pneumatici troppo duri. Ma quando i giapponesi hanno fatto una moto più dolce, io sono entrato in forma e la Bridgestone ha portato degli pneumatici un pelino più morbidi, è cambiato tutto. E per ognuno di questi 3 elementi, ho guadagnato un decimo di secondo a giro. Tre decimi. Sembrano poco, ma in una gara di 30 giri fa 9 secondi: un’eternità».
L’ossessione dei dettagli.
«Nella vita tutti nascono con talenti e limiti. Devi riconoscerli. Guardarti attorno, essere curioso e poi lavorare duro. Le possibilità di migliorare sono illimitate. La vita, come la pista, è fatta solo di trucchi: non ci sono libri che te lo insegnano. Un trucco per partire bene. Un altro per staccare forte. Uno per non essere nervoso. C’è anche un trucco per uscire bene dalle curve. Tanti trucchi: li devi scoprire con umiltà».
Umiltà. Che sorpresa.
«Mi piace osservare gli altri. Si può imparare da tutti, perché tutti – anche i più umili – sanno sicuramente fare qualcosa meglio di te. Allora io sto attento, cerco di cogliere i particolari».
Però dice Carlo Pernat che se all’improvviso salta una maglia alla corazza di Lorenzo, finisce nudo.
«Si può lavorare tanto anche sull’aspetto mentale. Io in tempi difficili mi sono rivolto ad uno psicologo. Allora pensavo che avrei smesso presto, con le moto. Adesso so come proteggermi. Voglio continuare ancora a lungo, chiudere la carriera con la Yamaha. Mai stato così bene».
Ma se domani Valentino tenta il sorpasso all’ultima curva?
«Le storie non si ripetono, ognuna ha un suo finale. Domani sarà battaglia. Io sono pronto».
Massimo Calandri, la Repubblica 13/6/2015