Antonio Di Costanzo, la Repubblica 13/6/2015, 13 giugno 2015
ABUSO D’UFFICIO,A PROCESSO LA COMPAGNA DI DE LUCA
SALERNO.
«Sono assolutamente tranquilla. Il mio ufficio analizza ogni anno 500 istanze e le procedure seguite sono sempre le stesse. Io sono un’artigiana dei permessi a costruire». Parla così Maddalena Cantisani, dirigente del servizio Trasformazioni edilizie del Comune di Salerno, rinviata a giudizio dal gup di Salerno per abuso di ufficio. Lo stesso reato per il quale — ma per tutt’altra vicenda — è stato condannato in primo grado il compagno: ovvero Vincenzo De Luca, neo presidente della Regione Campania. Secondo l’accusa Maddalena Cantisani avrebbe permesso un illegittimo intervento edilizio consentendo la demolizione di una baracca e la successiva riconversione in box auto interrato, realizzato attraverso un aumento dell’originaria planimetria.
«Sono serena — afferma la dirigente — tutte le procedure sono state rispettate seguendo un iter ormai consolidato. Oggi sono qui al mio posto come sempre e nell’ufficio siamo tutti tranquilli. Sappiamo di aver svolto solo il nostro lavoro. Abbiamo rilasciato un normale atto amministrativo. Non conosco il proprietario del manufatto, di cui non mi ricordo il nome. Si tratta, comunque, di un condono. Non era un box, ma un volume edilizio da riqualificare ». L’architetto non ha alcuna intenzione di polemizzare con i magistrati e non vuole accostare la sua vicenda a quella di De Luca, in attesa di essere sospeso dalle funzioni, subito dopo la proclamazione a presidente della Regione, in base alla legge Severino.
Meno diplomatico, invece, l’avvocato Felice Lentini: «Stiamo parlando di una presunta illegittimità, o meglio illiceità di due titoli edilizi rilasciati dalla dottoressa Cantisani. Si contesta che non si poteva autorizzare un ampliamento di venti, trenta centimetri rispetto a un piccolo fabbricato rurale. Roba da ridere. Evidentemente il sistema giudiziario salernitano non ha null’altro da valutare».
Il processo a carico della dirigente inizierà il 14 marzo prossimo davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale. Il tutto nasce da una autorizzazione rilasciata nel 2012 per un manufatto di proprietà privata in località Brignano, riconvertito a box auto. Una “ristrutturazione edilizia” che, invece, avrebbe comportato, secondo l’accusa, aumenti di volumetria e variazioni della sagoma, oltre che prevedere la riduzione delle distanze dal confine più vicino. A processo anche Gabriella Landi, responsabile del procedimento Sue — ufficio permessi di costruire presso il Comune di Salerno — l’ingegnere Domenico Puglia, progettista e direttore dei lavori, e i proprietari dell’immobile, che devono rispondere anche di falso.
Antonio Di Costanzo, la Repubblica 13/6/2015