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 2015  giugno 13 Sabato calendario

LA GUERRA ALL’ISIS COSTA A WASHINGTON 9 MILIONI AL GIORNO

New York
Oltre nove milioni di dollari al giorno. Un totale di 2,7 miliardi spesi finora e che dovrebbe aumentare ancora e rapidamente, con l’impegno delle truppe e degli arsenali americani. È il primo conto che il Pentagono ha presentato per la guerra contro l’Isis in Iraq, il budget di bombardamenti e supporto logistico offerto dagli Stati Uniti alle forze di Baghdad e alle milizie curde e delle tribù sunnite impegnate – finora con alterne fortune – contro lo Stato Islamico.
Un conto, appunto, soltanto iniziale e provvisorio. La Casa Bianca ha appena annunciato una escalation della missione nel Paese: altri 450 tra consiglieri militari e forze di sostegno prenderanno immediatamente posto in una base nella provincia contesa di Anbar, ad Al-Taqqadum, per dare man forte a un’offensiva volta alla riconquista di Ramadi, persa il mese scorso dalle forze regolari. I soldati americani non parteciperanno direttamente ai combattimenti, ma l’amministrazione di Barack Obama ha ammesso che saranno «a rischio».
Il dispiegamento ad Anbar porterà ad oltre 3.500 le truppe americane nuovamente in Iraq, un incremento avvenuto tutto dallo scorso agosto per contrastare l’avanzata dell’Isis dalla Siria. E Al-Taqqadum, ha affermato il capo degli stati maggiori riuniti della forze armate americane, il generale Martin Dempsey, servirà da “modello” per ulteriori operazioni. Una prossima base potrebbe nascere nelle regioni centro-settentrionali del Paese, pronta per essere utilizzata in una futura controffensiva verso la città di Mosul, ormai nelle mani degli estremisti islamici da un anno. Un ruolo di prima linea anche se non di combattimento di soldati americani, ad esempio per coordinare e lanciare attacchi aerei, viene a sua volta preso in considerazione.
Con i costi del dispiegamento, ad aumentare sono per il momento anzitutto i soldi per arsenali e bombardamenti. Due terzi dei fondi ad oggi spesi sono stati destinati all’aviazione – 1,8 miliardi, cinque milioni al giorno – che ha condotto continue sortite e voli di ricognizione e di intelligence contro le postazioni dell’Isis. Le operazioni segrete delle forze speciali contano però già per 200 milioni. L’amministrazione in Iraq ha inoltre in programma di accelerare il riarmo e l’addestramento di milizie locali, quali le tribù moderate sunnite di Anbar, che possono aiutare nelle battaglie contro l’Isis ma tardano a ricevere sostegno e equipaggiamento dalle forze regolari di Baghdad, a maggioranza sciite, nel clima di tensioni etniche e religiose.
Il Congresso americano finora ha approvato i fondi per le nuove missioni anti-Isis nell’ambito del bilancio per la Difesa. Un emendamento per bloccare ulteriori finanziamenti in assenza di una esplicita approvazione parlamentare sull’utilizzo della forza militare contro lo Stato islamico è stato di recente bocciato alla Camera, che ha votato a favore di un budget complessivo per il Pentagono pari a 579 miliardi di dollari per il prossimo anno.
M.Val., Il Sole 24 Ore 13/6/2015