L. Ci., Il Messaggero 13/6/2015, 13 giugno 2015
È DI 103 MILA EURO L’ANNO LA PENSIONE MEDIA DEI MAGISTRATI
ROMA La pensione media deI 13magistrati è di 103 mila euro lordi l’anno. Ma questa particolare categoria di dipendenti pubblici sarebbe solo relativamente danneggiata da un ricalcolo contributivo, perché coloro che ne fanno parte lasciano normalmente il servizio ad un’età avanzata, avendo alle spalle una lunga carriera di versamenti contributivi. L’operazione Porte aperte dell’Inps tocca questa settimana la magistratura, che dal punto di vista previdenziale si colloca nell’Inpdap (ora assorbita dallo stesso Inps) e più precisamente nella cassa per i trattamenti pensionistici dei dipendenti dello Stato (Ctps) la quale conta complessivamente 1.581.000 iscritti. I magistrati Sono 10.200.
I requisiti per il pensionamento sono stati recentemente oggetto di revisione. La pensione di vecchiaia scatta al compimento del settantesimo anno di età, ma fino a poco tempo fa era possibile restare in servizio fino ai 75. Ora questa facoltà è stata abolita ed è rimasta in vigore trasitoriamente fino alla fine di quest’anno (anche se il governo starebbe pensando ad un’ulteriore proroga). Per la pensione anticipata valgono invece le stesse regole applicate alla generalità dei lavoratori, ovvero si può lasciare il servizio con 42 anni e 6 mesi di versamenti (41 e 6 mesi per le donne).
IL MECCANISMO
Quanto al calcolo della pensione all’interno del sistema retributivo, i magistrati hanno goduto di una serie di vantaggi poi gradualmente riassorbiti: i principali sono la possibilità di avere la pensione calcolata sulla base della retribuzione dell’ultimo giorno di servizio, maggiorata del 18 per cento, e un’aliquota di rendimento più generosa (2,33 per cento invece del 2 riservato alla generalità dei lavoratori).
Partendo da queste basi, l’Inps esegue anche per i magistrati l’esercizio di ricalcolo con il metodo contributivo, applicandolo alle pensioni con decorrenza successiva al 2004. Analogamente a quanto verificato con altre categorie, viene fuori che solo il 10 per cento degli interessati si ritroverebbe con una pensione maggiore in caso di ricalcolo. Nel ca-
so dei magistrati però la decurtazione risulta molto più contenuta e pari in media al 12 per cento. Questo perché età ed anzianità media alla decorrenza, rispettivamente 70 e 46 anni, sono più elevate di quelle degli altri dipendenti pubblici; e l’Inps ricorda che l’età non incide sul calcolo della pensione retributiva, ma ha un effetto (in questo caso positivo) su quella contributiva, attraverso i più favorevoli coefficienti di trasformazione, mentre l’anzianità (ossia il numero di anni in cui si sono versati contributi) influisce in entrambi i casi ma in modo più incisivo con il contributivo.
GLI ESEMPI
Ecco allora alcuni esempi riferiti a magistrati della Cassazione. Un pensionato nel 2008 con 64 anni di eta e 37 di anzianita, titolare di pensione lorda mensile 2015 pari a 9.755 euro, con il ricalcolo avrebbe una riduzione della prestazione pari a 2.735 euro mensili. Un suo collega che ha lasciato ugualmente il servizio nel 2008, macon70annidietae46dicontributi, ed ha una pensione lorda mensile 2015 di 11.762 euro, si vedrebbe risurre l’assegno per 1.367 euro mensili.