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 2015  giugno 13 Sabato calendario

Migranti abbandonati alle stazioni di Milano e Roma • Allo studio l’ipotesi rimpatri • Una banda di sudamericani aggredisce un capotreno • Il Papa vuole trovare una data fissa per la Pasqua • Numeri sui contribuenti • È morta Micol Fontana • Le scarpe nella storia Profughi L’emergenza profughi si aggrava giorno dopo giorno

Migranti abbandonati alle stazioni di Milano e Roma • Allo studio l’ipotesi rimpatri • Una banda di sudamericani aggredisce un capotreno • Il Papa vuole trovare una data fissa per la Pasqua • Numeri sui contribuenti • È morta Micol Fontana • Le scarpe nella storia Profughi L’emergenza profughi si aggrava giorno dopo giorno. La Stazione Centrale di Milano e la Tiburtina a Roma sono ormai diventate degli accampamenti di profughi, tra degrado e malattie: il loro desiderio sarebbe quello di proseguire il viaggio verso nord. Alla stazione di Milano c’è preoccupazione per l’allarme scabbia e malria. A Ventimiglia la polizia francese è schierata sul confine per impedire ogni accesso ai profughi. Molti sindaci e governatori chiedono che si fermino gli arrivi: Zaia e Toti hanno scritto ai prefetti per chiedere uno stop immediato all’accoglienza. Anche al Sud, il sindaco di Corigliano Calabro, Giuseppe Geraci, insieme a una decina di colleghi dell’Alto Jonio, hanno inviato una lettera al prefetto di Cosenza per chiedere di non essere lasciati soli davanti agli sbarchi, con l’incubo del crollo delle prenotazioni estive. Zaia ha invocato «lo sgombero con la massima urgenza di tutte le strutture ricettive e degli alloggi già occupati da immigrati nelle località turistiche». Intanto sono almeno 50mila i profughi spariti dai centri d’accoglienza: migliaia di stranieri liberi di circolare nel nostro Paese, molti dei quali avrebbero già varcato la frontiera e sarebbero ormai all’estero. Rimpatri Se dovesse fallire il piano europeo per i migranti (il summit ci sarà il 25 giugno), il governo italiano probabilmente deciderà di rimpatriare i «migranti economici», cioè quanti non hanno diritto di asilo. Rappresentano il 60% del flusso in arrivo in Italia. L’Unione vuole rivedere il meccanismo di riammissione, che non funziona: lo score ufficiale parla di un 39% di rimpatri nei Paesi d’origine, nascondendo un dato reale che è invece assai più basso. Per velocizzare i rimpatri lo strumento sarà la politica di cooperazione internazionale, il sistema di aiuti ai Paesi più poveri: negli accordi deve venir posto un «principio condizionante», che subordina il sostegno economico alla collaborazione per le riammissioni. Aiuti in cambio di rimpatri, insomma, altrimenti la collaborazione verrebbe rivista. Machete Giovedì sera un gruppo di sudamericani (tra cui anche una ragazza) si trovava nella prima carrozza del treno partito da Rho-Expo e diretto alla stazione di Milano Rogoredo, periferia Sud. Il Mentre il treno entrava nella stazione di Villapizzone, Carlo Di Napoli, 32 anni, controllore in servizio, insieme a un collega fuori servizio ma che in quel momento si trovava sul convoglio, ha chiesto di vedere i biglietti. Solo uno era in regola con il titolo di viaggio. Alcuni ragazzi sono fuggiti, mentre i due controllori sono riusciti a bloccarne quattro o cinque. A quel punto uno di loro, Josè Emilio Rosa Martinez, 19 anni e già padre di un bambino di sei mesi, ha tirato fuori il machete appeso alla cintura, mimetizzato dai pantaloni e si è scagliato contro il controllore: «L’ho fatto per difendere il mio amico». Ovvero Jackson Jahir Lopez Trivino, 20 anni, ecuadoriano, permesso di soggiorno scaduto da poco, soprannominato Peligro, pericolo, arrestato due anni fa e giudicato dal Tribunale dei minori perché i fatti contestati risalivano al periodo in cui non era ancora maggiorenne. Al capotreno ha quasi staccato un braccio: per salvarlo è servita un’operazione chirurgica durata tutta la notte. Lievemente ferito alla testa anche l’altro ferroviere. Rosa Martinez e Lopez Trivino sono stati arrestati. Ora sono accusati di tentato omicidio in concorso. Pasqua Papa Francesco a San Giovanni in Laterano, ieri pomeriggio, ha spiegato che la Chiesa Cattolica «è disposta a rinunciare» al suo metodo di calcolo in modo da trovare assieme «una data fissa per celebrare la Resurrezione nello stesso giorno a Roma, Costantinopoli e Mosca», una domenica comune con il mondo ortodosso. Una disponibilità che c’è «dai tempi di Paolo VI», ha precisato. Il confronto sulla data, complicato dalla differenza dei calendari, è avviato da tempo: si parla della terza domenica di aprile, si è fatta pure l’ipotesi del meridiano di Gerusalemme come riferimento. Ci sono contatti con i patriarchi Bartolomeo (Costantinopoli) e Kirill (Mosca) e con il copto Tawadros. Contribuenti/1 Dalle dichiarazioni Irpef 2013: su 60,782 milioni di abitanti il numero di contribuenti, cioè di quelli che presentano la dichiarazione dei redditi, è di circa 41 milioni (500mila in meno rispetto all’anno precedente); i contribuenti effettivi (che pagano almeno un euro di tasse) sono circa 31 milioni. In altre parole, quasi la metà degli italiani non ha redditi e quindi vive a carico di qualcuno. A ogni dichiarante corrispondono 1,48 abitanti. Tra i contribuenti, i primi 799.815 dichiarano redditi nulli o negativi. Il totale di coloro che dichiarano redditi (compresi quelli con reddito nullo o negativo) fino a 7.500 euro annui sono 10.338.712 contribuenti, cioè il 25,23% del totale, e corrispondono a 15.331.084 abitanti. L’Irpef media dichiarata pro capite è pari a 55 euro l’anno. Per queste persone, oltre agli altri servizi, lo Stato deve provvedere a pagare circa 1.790 euro a testa per la sanità (109 miliardi il totale 2013). Per cui occorre reperire dagli altri contribuenti, per il solo servizio sanitario, circa 27 miliardi. Tra i 7.500 e i 15.000 euro di reddito annuo contiamo 8.740.989 contribuenti (circa 13 milioni di abitanti) che pagano una Irpef media di 649 euro. Anche qui per la sola sanità dobbiamo reperire altri 15 miliardi circa. In totale, con i 27 miliardi di prima, sono 42 miliardi in totale. Tra i 15.000 e i 20.000 euro di reddito dichiarato troviamo 6,2 milioni di contribuenti (9,31 milioni di abitanti) che pagano un’imposta media di 1.765 euro, quasi sufficiente per pagarsi la sanità (Brambilla, Cds). Contribuenti/2 La progressione delle imposte medie pagate: tra 20mila e 35mila euro: 3.400 euro; tra 35mila e 55mila euro: 7.393 euro; tra 55 e 100mila euro: 15.079 euro; tra 100 e i 200mila euro: 31.537 euro; sopra 200.000 euro: 102.463 euro; oltre 300.000 euro, la media della sola Irpef e addizionali regionali e comunali è 163.021 euro, cioè oltre il 50% del reddito lordo a cui si sommano le altre imposte, tasse e accise; in pratica si lavora per 2/3 per lo Stato e 1/3 per la propria famiglia (ibidem). Fontana È morta a 102 anni Micol Fontana. Nata a Traversetolo, in provincia di Parma, imparò il mestiere da giovanissima nella sartoria materna. Raccontava: «Sin da piccole io e le mie sorelle sapevamo tenere in mano ago e forbici. Ce lo aveva insegnato nostra madre Amabile. Che, a sua volta, aveva imparato dalla nonna». Con le due sorelle arriva a Roma nel 1934. Dopo aver lavorato in diversi laboratori della capitale, come Zecca e Battilocchi, nel ’43 le Fontana si mettono in proprio, prima replicando i modelli delle case francesi e poi creando autonomamente. Già nel 1950 nell’atelier che serve le signore dell’aristocrazia romana lavorano più di 100 lavoranti. La consacrazione internazionale arriva nel 1949, con l’abito da sposa per le nozze di Linda Christian con Tyrone Power a Roma. Conquistano il jet set internazionale e le dive, da Jacqueline Kennedy a Audrey Hepburn. Ava Gardner diventò ambasciatrice del loro stile nella vita privata e al cinema. Proprio per l’attrice realizzeranno il famoso Pretino. Scarpe In una statuetta in terracotta del primo secolo che è di proprietà del British Museum, la dea Venere è rappresentata con delle calzature simili alle zeppe. Potevano portarle solo le divinità, alle donne normali addicendosi soltanto delle piatte pantofole. Nell’Egitto dei faraoni gli schiavi erano a piedi nudi, alle classi superiori era invece consentito il vezzo di elevarsi col sandalo rafforzato dalla “piattaforma”. Nella Roma imperiale, oltre che in Grecia, gli attori calzavano i “kothornoi” con le suole in legno, però le indossavano pure le prostitute. La tradizione dice che la quattordicenne Caterina de’ Medici abbia esibito il tacco per ondeggiare davanti al promesso sposo duca di Orleans, poi re. Del tacco andava pazzo il re Sole, Luigi XIV, che lo desiderava per sé di nove centimetri, o rosso o con decorazioni. Col tacco è salita sul patibolo la regina Maria Antonietta (Cavalera, Cds). Gancio Lo stiletto, secondo Greta Garbo, era un «poisoned hook», un gancio avvelenato (ibidem).