Annalisa Chirico, Panorama 11/6/2015, 11 giugno 2015
RELAZIONI AFFETTIVE E DOTTORATO ALLA SORBONA–
[Mariagrazia Paturzo]
Siete mai andati a colazione con il vostro capo? Da domani potrebbe diventare reato. E non osate spedirgli mille baci via sms, è indizio di fornicazione. Di Mariagrazia Paturzo sappiamo che è «bionda» e «affascinante», così l’hanno descritta i giornali. Certamente la quarantenne di Sorrento predilige il basso profilo: hai voglia a «googlare», non c’era traccia di lei prima dell’inchiesta milanese sulle presunte pressioni attribuite al presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, per condurla con sé in missione nipponica.
La ciliegina scandalistica si chiama «relazione affettiva» dacché il tenore di sms e intercettazioni, penalmente irrilevanti, non consente definizione più audace (che so io, relazione «sessuale» o «extraconiugale»). Le conversazioni di Paturzo con mamma e sorella lasciano prefigurare un legame d’affetto e confidenza, cosa certo inconsueta tra due persone che lavorano insieme dal 2008. Lui la invita a colazione e lei risponde: «Con grande piacere, mil besos». Che oscenità.
Per la Procura di Milano, e per i mass media compiacenti, la bionda è «unfit» (inadatta) per definizione. Nelle carte dell’inchiesta non s’indaga la sussistenza dei requisiti e delle competenze necessarie per lo svolgimento del ruolo. Nessuno si domanda se per sbaglio Paturzo abbia i titoli per ottenere il controverso incarico. Il contratto con Expo, durato un anno e interrotto lo scorso ottobre, è quello di «temporary manager» come raccordo tra Regione ed Expo. In calce c’è la firma del commissario unico Giuseppe Sala che, lo scorso 15 luglio, ai pm confida le continue richieste da parte dei soci pubblici: «Mi trovo a mediare tra le richieste accettabili e quelle da rispedire decisamente al mittente». La richiesta a favore di Paturzo è accolta. Online c’è il comunicato Expo datato 14 luglio 2014 in cui a proposito di due progetti concordati con la Regione si legge: «Expo 2015 ha accolto la segnalazione di Regione Lombardia, attraverso il gabinetto del presidente, che ha indicato in Mariagrazia Paturzo il profilo idoneo al ruolo da ricoprire, data la sua provata esperienza in ambito istituzionale».
Lei, laurea cum laude in lingue e dottorato alla Sorbona, ha lavorato al ministero dell’Agricoltura prima con Gianni Alemanno e poi con Paolo De Castro, alle Politiche giovanili con Giorgia Meloni, nel 2008 è approdata al Viminale con Maroni. Allieva del francesista Antoine Compagnon, per anni Paturzo ha svolto l’attività di traduttrice e insegnante di lingua francese all’università di Urbino. Sono decine gli incarichi assegnati in Expo sulla base di segnalazioni da parte dei soci azionisti. Eccettuato l’affaire Paturzo, non risulta che per gli altri la Procura si sia adoperata per indagare l’effettiva idoneità dei beneficiari né tantomeno le «relazioni affettive» che li hanno condotti alla meta.
Paturzo, dal canto suo, protesta di aver svolto regolarmente i suoi doveri collaborando all’organizzazione di diversi eventi dettagliatamente elencati. Ma lo scandalo è che lei è bionda e, stando all’sms incidentalmente modificato dagli inquirenti, qualcuno spingeva per farla viaggiare in business. Nella trasferta che non s’è mai compiuta.