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 2015  giugno 04 Giovedì calendario

Per scrivere Tre poesie a Telemaco, Saba prese come ispirazione un ragazzo di nome Federico. Era il figlio di Emanuele Almansi, libraio antiquario di Milano, nella cui casa Saba visse dall’autunno del 1945 al maggio del 1948

Per scrivere Tre poesie a Telemaco, Saba prese come ispirazione un ragazzo di nome Federico. Era il figlio di Emanuele Almansi, libraio antiquario di Milano, nella cui casa Saba visse dall’autunno del 1945 al maggio del 1948. In una delle Scorciatoie lo descrive come un nobile giovanetto che amava far scherzi: sputava addosso ai gerarchi fascisti poi fingeva di averlo fatto per errore. Saba lo aveva amato fin da quando lo aveva incontrato, ancora bambino, a Padova dove allora gli Almansi vivevano. Forse non proprio come un figlio. Scriveva infatti: «Ma il giovane stornello in cui ponevo/ qualche speranza d’avvenire, e il cuore/ lasciava in pegno a un’ochetta…». Vedeva in Federico un fanciullo che suscitava amore: «Oh in te era l’ombra della terra e il sole,/ e il cuore d’un fanciullo senza cuore». Il ragazzo, tuttavia, era schizofrenico: una tara della famiglia paterna. Emanuele Almansi, addolorato per la malattia del figlio, a un certo punto cercò di ucciderlo con un colpo di pistola, pensando di suicidarsi subito dopo. Il ragazzo però non era morto e la pallottola, fermata dalla mandibola, era stata estratta facilmente da un chirurgo. Il padre finì in carcere.