Marco Morello, Raffaele Panizza e Maria Pirro, Panorama 10/6/2015, 10 giugno 2015
GRECIA IN SALDO
Esotica in quanto amabilmente sgangherata. Europea, ma anche un po’ caraibica, con tutte quelle isole blu. Arroccata in un angolo e così di sinistra da sembrare quasi vintage, con tutti i cattivoni dei poteri forti della Ue e del Fondo monetario internazionale a darle addosso. La Grecia della crisi è diventata la Cuba d’Europa. E tutti vorrebbero fare come Brad Pitt e Angelina Jolie, che vogliono comprarsi l’isola di Gaia (4,7 milioni di dollari) nel mar Ionio. Il ministero della Cultura e del Turismo riferisce dati esplosivi: 13 miliardi di euro di giro d’affari nel 2014 contro i dieci di cinque anni fa. Con tendenza all’aumento: «La scorsa estate abbiamo superato i 22 milioni di visitatori» dice a Panorama il portavoce del ministero, Yorgos Hrisikos, «ora ci aspettiamo un ulteriore crescita».
I tour operator italiani contribuiscono all’assalto sbarcando vagonate di turisti: quelli di Karambola per esempio, tour operator low cost del gruppo Alpitour, parlano di un 2015 «eccezionale, che fa segnare un più 200 per cento di prenotazioni sull’anno scorso». Grande festa anche per l’operatore specializzato Kalimera: «Rispetto all’anno scorso» si sbilancia la responsabile programmazione, Alexandra Grinis «abbiamo totalizzato un più 45 per cento di conferme».
E arriva anche l’indagine di Confesercenti e Swg a diagnosticare la «grecite» acuta che infiamma gli italiani: dei 32 milioni che partiranno per le ferie quest’estate (due in più rispetto all’anno scorso), il 23 per cento ha dichiarato il sogno d’una vacanza ellenica. Una corsa in accelerazione costante che per articolati meccanismi anticongiunturali non ha fatto salire i prezzi d’un centesimo e anzi, ha lasciato il Paese inchiodato a tariffe davvero di saldo: si dorme in appartamento con 20 euro, si soggiorna in un quattro stelle lusso al prezzo di una pensioncina, s’attracca la barca a vela per il costo di un paio di mussaka accompagnate da un bicchiere di retsina.
E allora mi compro casa
«Negli ultimi cinque anni il prezzo degli immobili s’è dimezzato, e per le proprietà più lussuose il crollo dei prezzi è ancora superiore» gongola Vasilis Kostas dell’agenzia immobiliare e-Mesitiki Real Estate di Ioannina, nell’Epiro, specializzata in proprietà distribuite nella Grecia occidentale. Gli fa eco Diana Giannoulis, che ha avviato il sito greekbargainproperty.com (bargain in inglese vuol dire affarone) proprio per raccogliere le offerte più interessanti di case, ville e terreni a Corfù, una delle isole dai prezzi più bassi insieme a Creta: «Quando un greco ha debiti verso le banche e necessità di liquidità, la prima cosa che fa è sacrificare la seconda casa» racconta «e se l’immobile vale, dopo la pubblicazione dell’annuncio riceviamo anche 30 offerte concrete in un paio di settimane. L’altro giorno un acquirente inglese ha comprato una casetta a scatola chiusa, senza nemmeno venire sull’isola a vedere: il prezzo era sceso da 100 mila a 50 mila euro, e l’ha fermata subito».
Dallo scoppio della crisi finanziaria nel 2010, certifica la Banca centrale ellenica, i prezzi degli immobili sono scesi del 32 per cento. Ma visti gli otto mesi di media che servono per vendere casa, molti proprietari sono disposti a scendere anche sotto il 50. Secondo un’indagine condotta dal network immobiliare e-Real estate, per esempio, durante i primi tre mesi del 2015 sarebbero stati concessi in Grecia solo 750 mutui (l’anno scorso i prestiti bancari erano stati 2.500). Un blocco del credito che ha liberato un mare di case rimaste senza padrone: circa 250 mila. Opportunità su cui si sono lanciati aspiranti vacanzieri e investitori di mezza Europa, che negli ultimi due anni hanno speso quasi due miliardi di euro in acquisti immobiliari nel Paese.
Ma tale è l’offerta che i prezzi continuano a scendere: «Emblematica è la villa a tre piani con piscina e uliveto che vendo ad Anavyssos, zona chic della riviera ateniese » racconta Ian Pollard, businessman inglese che otto anni fa ha fondato il sito Hiddengreece.net: costava 1 milione e mezzo di euro, oggi è in vendita per la metà. «Sul nostro sito i visitatori sono aumentati del 50 per cento rispetto all’anno scorso» dice, registrando però allo stesso tempo una certa diffidenza: quando la situazione finanziaria del Paese sarà chiarita, e nessuno rischierà di ritrovarsi improvvisamente con un mutuo in dracme per via di un’uscita dall’euro, è fiducioso che le richieste aumenteranno ancora.
Persino Atene, periferia scalcagnata d’Europa, per chi vuole investire nel mattone è diventata quest’anno trendy: «Si può acquistare un grattacielo di 15 piani in una zona strategica della capitale a meno di un milione» dice la direttrice vendite del gigante del real estate Proprius, contattata da Panorama, finto cliente per l’occasione. E aggiunge che «per gli affitti, i prezzi sono intorno ai 6 euro al metro quadro». Secondo una ricerca firmata Pwc e Urban Land Institute, la capitale greca quest’anno è balzata dal ventitreesimo al quinto posto (dopo Berlino, Dublino, Madrid e Amburgo) quale terra promessa per chi vuole comprare bene.
Mi accontento di fare le ferie super scontate
Ma anche senza impegnarsi nel ballo del mattone, quest’estate si può inscenare con la Grecia un passo di danza molto conveniente. Conferma Fabrizio Giulio di Expedia.it: «Tra le cause del successo della destinazione ci sono tariffe medie degli hotel generalmente più basse rispetto al 2014». Regola valida non solo per le sistemazioni più economiche, ma anche per quelle lusso. Secondo un’elaborazione per Panorama di Trivago.it, comparando le più classiche ed omogenee mete estive, risulta che dormire a Santorini in un quattro stelle superior costa 200 euro a notte, 38 in meno rispetto al 2014. Per soggiornare a Mykonos se ne spendono 259 (erano 278 nel 2014). Tariffe abbattute rispetto alle rivali Ibiza (321 euro in media a notte) e Formentera (316 euro). Delusi? Un attimo. Uscendo dalle statistiche e cercando in concreto una sistemazione, si va incontro a un proliferare d’offerte da strabuzzare gli occhi.
Un esempio? Una suite vista mare all’hotel San Antonio di Imerovigli, sull’isola di Santorini, colazione inclusa, vino e frutta di benvenuto e utilizzo gratuito della Spa, costa poco più di 2 mila euro per quattro giorni, contro i 3 mila dichiarati dal prezziario ufficiale dell’hotel (prenotando anche su Booking.com). Poca cosa rispetto al ribasso dell’Imperial Belvedere di Hernissos, a Creta: per inizio agosto una doppia in pensione completa risulta «svenduta» online a 142 euro a notte, quasi sei volte in meno del prezzo ufficiale. Uno specchietto per le allodole per internettari? No. La tariffa, telefonando all’ufficio prenotazioni dell’hotel, pur con qualche imbarazzo viene confermata.
Meno sbalorditivi i prezzi degli affitti, specialmente cercando nei circuiti tradizionali e nei siti che offrono soluzioni convenienti (Incrediblue, Roomius, Offerial, Ekdromi.gr, PameDiakopes e Travelplanet). Un buon trucco, una volta scelta l’isola, è telefonare ai piccoli proprietari che si pubblicizzano sul posto (per trovarli, basta digitare su Google il nome dell’isola con l’aggiunta del suffisso .gr e poi fare ricerca nella voce «accomodation»). Per un monolocale con terrazzo agli Apollo studios di Tilos, in alta stagione, si spendono al massimo 250 euro a settimana. L’importante, è sganciarsi dalle mete più ovvie: «Per trovare condizioni migliori si consigliano le piccole isole del Dodecaneso» suggeriscono da Kalimera: «Si vola su Kos e poi ci si sposta a Patmos, Lipsi, Leros o Kalimnos». Nico, che fa il centralinista presso il ministero del Turismo, quest’estate andrà a Lefkada, che è l’unica isola raggiungibile senza traghetti perché collegata alla terra ferma da un ponte mobile. Altra opzione, consiglia chi conosce il Paese, è partire da Salonicco ed esplorare la penisola Calcidica: in città si dorme con poco più di 20 euro prenotando su Airbnb.
Altre voci in saldo: i posti barca, che costano in media 25 euro a notte. Gli ombrelloni, da 5 euro al giorno anche su isole fully booked come Mykonos. E le esperienze gourmet: «Ho conquistato la seconda stella Michelin» rivendica il patron di Spondi, Christian Potelle «e non ho aumentato i prezzi in cinque anni».
Le voci in controtendenza
Ma ci sono anche alcune voci in controtendenza: i voli per raggiungere il Paese, che secondo Skyscanner.it rimangono cari (il doppio di Malta o Palma di Maiorca). I collegamenti aerei interni e i traghetti, in linea con le tariffe europee (80 euro con Sky Express o Aegean per uno spostamento interno di un’ora, 50 euro per una tratta in mare di due ore con Hellenic Seaways). E anche il noleggio delle barche a vela: «Abbiamo ottenuto credito dalle banche spagnole e siamo stati in grado di rinnovare la flotta» fanno sapere dal charter di Paros Islandsailing «in più, ci sono i turisti americani allettati dal cambio euro-dollaro favorevole: questioni sui prezzi, loro non ne fanno».
È l’altra faccia della crisi, quella di un Paese, proprio come Cuba, inaccessibile ai suoi stessi abitanti. Volendo, ve lo mostra Lambros Moustakis, guida turistica alternativa di Atene: 53 anni, receptionist d’hotel ora disoccupato, per sei euro conduce i turisti ad ammirare il dormitorio pubblico ricavato nell’ex Ionis hotel, il Teatro nazionale e il municipio che danno aiuto a centinaia di senzatetto. Oltre mille i ticket staccati nei primi sei mesi di «attività». Ma questa non è la Grecia dei saldi. È quella dei saldi mortali.