Mario Baudino, La Stampa 12/6/2015, 12 giugno 2015
PAURA – Carlo Emilio Gadda, come emerge ancora una volta nella corrispondenza con Goffredo Parise pubblicata da Adelphi (Se mi vede Cecchi, sono fritto, a cura di Domenico Scarpa) aveva una idiosincratica paura dei critici
PAURA – Carlo Emilio Gadda, come emerge ancora una volta nella corrispondenza con Goffredo Parise pubblicata da Adelphi (Se mi vede Cecchi, sono fritto, a cura di Domenico Scarpa) aveva una idiosincratica paura dei critici. Tanto che durante un viaggio sulla spider di Parise fu colto dal terrore di essere sorpreso, chissà perché, da Emilio Cecchi, peraltro suo ammiratore: di qui l’epica frase che dà il titolo al libro. Scherzava? Gadda non scherzava mai.